I bisogni formativi nel settore dell’audiovisivo 2004
Dall’indagine dell’Eurispes emerge che il comparto degli audiovisivi è una vera e propria industria culturale. A esserne certi non sono solo i professionisti e gli operatori del settore, ma anche le Istituzioni che devono cercare di individuare gli strumenti necessari per migliorare la qualità del prodotto e sostenerne la divulgazione.
Soprattutto nel cinema, l’Italia può vantare una presenza di professionalità altamente qualificate, sia dal punto di vista delle competenze tecniche che creative (montatori, cameraman, sceneggiatori, fotografi, scenografi, ecc.). Dove la carenza è più evidente è nella fase di gestione economica e di promozione del prodotto. Nonostante, infatti, nel settore cinematografico la crisi della produzione nazionale, che ha toccato la punta minima nel ’92, sia stata in parte attenuata da una timida ripresa a partire dal ‘97 e dai buoni introiti delle ultime due stagioni, il comparto non ha ancora assunto quelle caratteristiche di sistema imprenditoriale autosufficiente. Lo scenario si presenta eterogeneo, contraddistinto spesso da differenti vedute circa le soluzioni da adottare per un vero rilancio del settore.
L’elemento economico non va inteso come dotazione finanziaria a disposizione di chi deve produrre audiovisivi, bensì come orientamento autenticamente imprenditoriale e capacità di darsi una mission che non sia solo culturale, superando gli approcci meramente espressivi, autoreferenziali, ispirati da un elitarismo sterile e velleitario. La carenza della vocazione industriale nel settore audiovisivo penalizza gravemente il comparto cinematografico. Ne segue che la “classe dirigente” del sistema è oggi chiamata ad un cambiamento di rotta, se vuole garantire una risposta coerente alla mutevolezza operativa e all’elevata competitività internazionale del mercato audiovisivo: urge una rivoluzione culturale affinché l’arte di produrre audiovisivi contempli anche l’esistenza di una clientela, un’efficiente gestione dei costi, ecc. In ciò dovrebbe sostanziarsi l’essenza della managerialità audiovisiva; di qui scaturiscono fabbisogni formativi che investono la direzione verso la quale si muove il sistema.