Rai Jeckill e Rai Hyde. Un’analisi delle contraddizioni che assediano la televisione pubblica italiana 2002
La Rai vive al momento in una condizione di scissione schizofrenica. Non sa chi è: è un servizio pubblico o un’impresa, è volta ad informare e ad educare la gente o a stimolarne la morbosità e le peggiori derive del gusto? Tale riflessione emerge dall’analisi Eurispes sulle contraddizioni che assediano la televisione pubblica italiana. La Rai è da molti anni oggetto di denunce per la lottizzazione, i programmi scadenti, le perdite economiche, la difficoltà ad affrontare la concorrenza, ma il cuore del problema è un altro. Il primo grande dilemma è: la Rai deve produrre televisione di qualità, oppure vincere la battaglia dell’Auditel? Due obiettivi evidentemente inconciliabili, e, fintanto che si va avanti a chiedere alla Rai entrambe le cose, si ottiene il peggio. Quando si ritiene che la televisione debba offrire una programmazione di valore, si deve iniziare a pensare a una televisione che non realizza il massimo grado di ascolto possibile.
La ricerca analizza i problemi inerenti la privatizzazione dell’Azienda, l’analisi del bilancio 2001, il confronto con quello Mediaset, i risultati dell’ascolto e la programmazione.
Indice
Capitolo 1. La situazione attuale
Introduzione
La privatizzazione
Il bilancio 2001
I risultati di ascolto
La programmazione della Rai
Tra servizio pubblico e tv commerciale: la sfida della qualità
Capitolo 2. Riflessioni critiche
Rai Jeckyll e Rai Hyde
Buona televisione o buoni ascolti?
La lotta per essere il peggiore
La Gazzetta Ufficiale contro Novella Duemila
Pubblica o privata?
Rai politicizzata o Rai managerializzata?