Chiaroscuri dell’8 Marzo 2003

In Italia vengono uccise 10 donne al mese. Da dicembre 2002 a febbraio 2003, infatti, sono state assassinate 31 donne a fronte di oltre 42 omicidi familiari e di relazione. La paternità dei delitti è attribuibile esclusivamente al sesso maschile: 18 partner fissi ( tra conviventi, fidanzati, mariti) e tre ex partner (rispettivamente un ex fidanzato, un marito e un convivente). E ancora: tre figli maschi hanno ucciso la madre, e un nipote la nonna di 89 anni. Dei 31 omicidi registrati, 24 si sono svolti nel Centro Nord e solo sei nel Sud e nelle Isole. Questi alcuni dei dati che emergono dalla tradizionale analisi che l’Eurispes realizza sull’universo femminile in occasione dell’8 marzo. Una “festa” in “chiaroscuro”, tendente al “giallo” visto che in 6 anni le violenze sessuali a danno “dell’altra metà del cielo” sono aumentate del 259%, passando dalla già ragguardevole cifra di 946 nel 1995 a quella, per ora record, di 2.447 nel 2001.

 

Indice

La mimosa diventa “un giallo”
Tendenze al grigio: crescono (poco) le nascite, calano (molto) gli aborti
Gli italiani non vogliono cambiare la “194”: no agli aborti in “nero”
Semaforo rosso sull’occupazione: contraddizioni irrisolte tra lavoro e famiglia
Forse sarà rosa: donne in politica

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Documento di Sintesi

8 marzo, una “festa” in “chiaroscuro”: 10 donne ogni mese vengono uccise all’interno della coppia o della famiglia. Ancora aperti i temi dell’aborto, dell’occupazione e della fecondazione assistita

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