Cacciatori. Alla ricerca dell’identità perduta 1998
Come di consueto, l’Eurispes offre il proprio contributo di analisi sulla questione della caccia alla vigilia dell’apertura generale della stagione venatoria. Un rituale che sembra ancora attardarsi intorno a nodi culturali difficili da sciogliere e che mette in secondo piano i cambiamenti profondi che interessano il settore, incidendo, attraverso le nuove regole, sulla stessa cultura e filosofia della caccia, e rendendo persino obsoleto il tradizionale confronto tra ambientalisti e cacciatori.
È urgente lavorare in direzione di una nuova e più matura convivenza dei diversi interlocutori dalla quale trarrebbero notevole vantaggio gli stessi processi di gestione del territorio.
Gli Ambiti Territoriali di Caccia dimostrano come i soggetti interessati alla salvaguardia e alla valorizzazione delle risorse naturali possano collaborare al raggiungimento di obiettivi comuni. Ripartendo dall’esperienza del vissuto dei problemi locali, il cacciatore sembra poter recuperare e ricostruire la propria identità ed il proprio ruolo. Un cambiamento di atteggiamento che conferma un’evoluzione culturale che vede il cacciatore ormai come attore essenziale per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente e del territorio.
Indice
Introduzione
di Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes
Capitolo 1. Una nuova definizione dell’attività venatoria
1.1 La gestione sociale dell’ambiente
1.2 Gli ambiti territoriali di caccia (atc)
1.3 Cacciatori, ambientalisti e agricoltori attraverso la stampa
1.4 Una nuova figura di cacciatore
1.4.1 Gestione del territorio: quale ruolo per i cacciatori
Capitolo 2. La caccia in cifre
2.1 L’utenza venatoria
2.2 Le associazioni venatorie
2.3 L’industria armiera
2.4 Gli strumenti di tutela dell’ambiente: aziende faunistico-venatorie, oasi di protezione della natura e zone di ripopolamento e cattura
2.5 Le aziende agrituristico-venatorie: finalità e diffusione
Capitolo 3. Gli aspetti economici dell’attività venatoria
3.1 I costi della caccia