I “social-isti” in Rete: più regole per lo Stato virtuale 2010
Se si paragonasse la crescita dei social network a quella di un bambino, osservandone le dimensioni raggiunte in così poco tempo, verrebbe il legittimo dubbio che il piccolo abbia fatto uso di steroidi o che, per lo meno, sia affetto da gigantismo. Questo paragone trova riscontro nel dato annunciato da Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, il social network più popolare al mondo che in soli sei anni ha riunito 400 milioni di utenti attivi, creando uno “Stato virtuale”, secondo per popolazione solo alla Cina e all’India. A differenza delle reali nazioni di appartenenza, i cittadini dei social network hanno (teoricamente) più di 13 anni, risiedono in tutto il mondo, hanno culture, lingue e costumi diversi tra loro, non sono suddivisi per censo, caste o posizioni sociali e lavorative, esercitano i propri diritti attraverso un computer, un mouse e una tastiera e hanno un unico scopo: comunicare e condividere informazioni. Con questo studio sul “caso” italiano, l’Eurispes ha voluto mettere in luce le modalità di utilizzo di Facebook, ma anche alcune particolari problematiche legate alla privacy e alla tutela dei più giovani.
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Cittadini virtuali
Social network e regole: welcome to the jungle