Storie di straordinaria follia in Emilia Romagna. La banda della Uno bianca e le “interferenze comunicative“ della Falange armata 1995

 

I gravi fatti di sangue commessi da un gruppo spietato di rapinatori, identificati nei fratelli Savi e complici, verificatisi i alcune località dell’Emilia Romana, in un arco di tempo che va dal 1987 al 1994, hanno impegnato gli investigatori e gli studiosi in un notevole sforzo analitico per comprendere, fino in fondo, il senso di un agire criminale caratterizzato da incongruenze ed esasperazioni. Nello sforzo collettivo, teso alla comprensione di fatti tanto gravi e destabilizzanti, è emerso l’impegno della Commissione Parlamentare sul terrorismo in Italia e sulla mancata individuazione dei responsabili delle stragi.
Il lavoro intende porsi come proseguimento ideale dell’opera di analisi intrapresa dalla Commissione, in una prospettiva costruttiva che punta unicamente ad arricchire il patrimonio conoscitivo, acquisito negli anni dagli studiosi e dagli investigatori, con valutazioni e analisi di carattere strategico e metodologico. Oggetto di studio sono, da un lato, le strategie operative della banda della Uno bianca e, dall’altro, i contenuti politico-culturali di quelle che possono essere definite le “interferenze comunicative” della Falanga armata.

 

Indice

Premessa

Capitolo 1
Metodologie di azione criminale della banda della Uno bianca

Capitolo 2
L’“interferenza comunicativa” operata dalla Falange armata

Capitolo 3
L’universo simbolico, culturale e politico della Falange armata

Conclusioni

 

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