Occupazione e fabbisogni formativi in Liguria 2001
La metodologia d’indagine prescelta ha previsto l’impiego di interviste a testimoni privilegiati, selezionati in base alla capacità sia di raccogliere descrizioni “dall’alto” del focus d’indagine, sia di esprimere pareri che si collocano in luoghi di confine tra i diversi segmenti significativi del mondo dell’occupazione e della formazione. La scelta dell’approccio sistemico nasce dalla consapevolezza della necessità ormai ineludibile di una costante e profonda interazione fra i principali attori sociali del sistema formativo-occupazionale: le istituzioni, il mondo della scuola, i soggetti deputati all’erogazione della formazione professionale nonché il mondo imprenditoriale.
Quella che emerge è la fotografia di una regione, la Liguria, in cui il lavoro c’è e l’economia, malgrado si trovi in una fase di transizione, sembra avviata ad un nuovo equilibrio, perché esiste sia la coscienza che si è ad una svolta sia la voglia di gestire il cambiamento. Tuttavia la disponibilità di posti di lavoro non significa automaticamente occupazione. Infatti la domanda, soprattutto giovanile, si muove in modo, se non incoerente, per lo meno indipendente rispetto all’offerta, sulla scorta di profondi sedimenti socio-culturali. Si nota, per inciso, che la resistenza della domanda a regolarsi sull’offerta è anche indice di un benessere diffuso, che pone la maggior parte delle persone in cerca di lavoro nella condizione (più o meno reale) di poter scegliere o comunque di poter attendere un lavoro gradito.
Indice
Capitolo 1
Metodo dell’indagine e struttura del rapporto finale
Capitolo 2
Le teorie interorganizzative
Capitolo 3
Economia e sviluppo del Sistema Italia tra localismi e globalizzazione
Capitolo 4
La formazione scolastica ed universitaria
Capitolo 5
L’evoluzione del sistema di formazione professionale nel periodo 1993-2000
Capitolo 6
L’occupazione e il mercato del lavoro
Capitolo 7
Il sistema dell’occupazione e della formazione in Liguria: opinioni e atteggiamenti di alcuni testimoni privilegiati
Conclusioni