L’oro in nero: un’indagine Eurispes sul sommerso in italia 2002
La ricerca L’oro in nero costituisce un’attenta analisi del sommerso, divenuto una componente profondamente radicata dell’economia nazionale, in cui l’economia sommersa in Italia viene definita una sorta di “camera iperbarica”, dove un gran numero di soggetti produttivi si rifugia non appena gli scenari congiunturali tendono a farsi più foschi o le misure di politica tributaria più asfissianti.
Più di un quarto del Pil italiano sfugge sistematicamente ad ogni ipotesi di quantificazione statistica ufficiale. Sembrerebbe, dalla lettura di alcuni dati, potersi rilevare una tendenziale stabilizzazione dell’economia sommersa nella nostra economia. Per il biennio 1999-2000 si conferma una significativa crescita percentuale del sommerso, superiore a quella dell’economia ufficiale. È stato possibile individuare una relazione positiva tra la pressione fiscale e il peso del sommerso sul Pil.
L’analisi comparativa del dato, relativa al periodo 1994-2000, evidenzia le forti differenze esistenti fra i paesi Ocse: in alcuni paesi l’economia irregolare presenta valori molto bassi (è il caso dell’Austria, della Svizzera e degli Stati Uniti, in cui non si supera la soglia del 10% del Pil ufficiale), mentre in altri la quota percentuale sul Prodotto interno lordo è molto maggiore: sono esempi di questa tendenza il Belgio, il Portogallo, la Spagna, ma ancor più l’Italia (28,5% la quota dell’economia sommersa sul Pil nel 2000) e la Grecia (28,8% sempre nel 2000), che presentano in assoluto i valori più elevati.
Indice
Quale sommerso
Un’istantanea del sommerso
Fare i conti con l’economia non osservata
Alla ricerca del valore aggiunto perduto
Alle radici del sommerso
Alcune possibili soluzioni