Un sistema che fa acqua: lo stato delle acque in Italia. Report (2023)

Negli ultimi anni, numerosi studi riguardanti il ciclo dell’acqua hanno evidenziato una costante riduzione della quantità di acqua rinnovabile presente sul nostro territorio. Le proiezioni climatiche condotte da ISPRA evidenziano i possibili impatti a breve, medio e lungo termine dei cambiamenti climatici sul ciclo idrologico e sulla disponibilità di risorsa idrica. Il quadro delineato da questa analisi non è particolarmente rassicurante, dato che le stime sulla riduzione della disponibilità annua di acqua vanno da un minimo del 10% (proiezione a breve termine) nel caso si adotti un approccio di mitigazione aggressivo nella riduzione delle emissioni di gas serra, ad un massimo del 40% (che arriva fino al 90% per alcune zone del Sud Italia) nella proiezione al 2100 nel caso in cui i livelli di emissione dei gas serra mantengano gli attuali livelli.

In questo contesto, l’Italia si colloca al terzo posto in Europa nella classifica dei paesi con maggiori disponibilità di acqua, dietro solo a Svezia e Francia; eppure, allo stesso tempo, siamo il paese con i maggiori consumi pro capite di acqua potabile e il secondo per consumi in agricoltura. Un altro paradosso, tutto italiano, che emerge chiaramente dallo studio realizzato dall’Eurispes sullo stato delle acque in Italia.

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