Laboratorio Europa

Il Laboratorio Europa, nato grazie all’iniziativa di Carmelo Cedrone, e attualmente coordinato dal Prof. Umberto Triulzi, è composto da esperti del mondo accademico, esponenti ed operatori della società civile.

L’Europa è arrivata ad un punto di svolta. La crisi finanziaria ed economica ha fatto emergere le contraddizioni di fondo su cui poggia l’Ue ed in particolare l’Eurozona. Sono evidenti oggi le difficoltà incontrate dall’Unione nel risolvere i problemi reali dei cittadini. È necessario un cambio di passo. È arrivato il momento di affrontare la questione di fondo che ci riguarda tutti: la questione democratica e “l’idea stessa di Europa”, avviando un “Rinascimento europeo”, per reagire al suo declino politico, culturale, demografico ed alla sua crisi esistenziale; decidere di ripartire rimettendo la persona al centro dell’attenzione e dell’azione, per evitare, tra l’altro, che una nuova crisi ci possa trovare di nuovo impreparati.

L’obiettivo del Laboratorio è quello di proporre idee utili per cercare di riavvicinare cittadini e Istituzioni europee e recuperare il divario che si è creato, con l’obiettivo di costruire un’Europa diversa.

Perché appartenere all’Unione

La convinzione di Laboratorio Europa è che l’appartenenza all’Unione Europea debba essere la conseguenza di una consapevole valutazione dei vantaggi economici, sociali e politici che possono derivarne per ciascuno Stato membro.

È necessario quindi rimanere in Europa per:

  1. completare le misure per l’Eurozona (integrazione progressiva): contribuire a cambiare alcune politiche nell’Eurozona e/o accelerare alcuni provvedimenti fermi da tempo. In particolare serve, ad esempio, un cambiamento del paradigma economico e sociale che regola l’Eurozona; il completamento di tutto il pacchetto che riguarda la finanza, le banche, il MES (meccanismo europeo di stabilità), la questione degli investimenti, del debito, il rilancio della domanda, la partecipazione, attraverso un maggior coinvolgimento delle parti sociali alle scelte della CE e dell’Unione;
  2. definire nuove regole e nuove Istituzioni: il nostro obiettivo, quindi, è di contribuire, con un dibattito aperto e libero, all’elaborazione di proposte mirate ad accrescere i vantaggi complessivi e a migliorare la loro distribuzione.

 

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