Nannimagazine.it | SPECIALE – Spending Review: Attili, “P.A. strumento di applicazione della Carta Costituzionale”

Da decenni si dibatte sul ruolo della P.A. Conseguentemente a questo dibattito, dai vari governi che si sono succeduti sono stati presi dei provvedimenti dipinti colpe. Secondo noi, però, quello che dovrebbe essere un punto fermo del discorso, è cercare di individuare cosa si vuole dalla P.A., cosa si aspettano cittadini e imprese dalla questo organismo e quali sono i meccanismi migliori per soddisfare queste esigenze”. Da qui, secondo il Segretario della UIL-PA, Benedetto Attili, bisogna ripartire per cercare di superare la crisi e i tanti luoghi comuni della Pubblica Amministrazione. Così, intervenendo alla presentazione del Rapporto Eurispes e Uil-PA, il 26 settembre scorso, intitolato ‘Dalla spending review al ritorno del Principe’, Attili ha sottolineato come una delle cose da riconoscere ma che, quando si parla di questo argomento, si tende a tacere, “è il sostegno delle attività produttive della P.A”. “Tanto è vero – ha proseguito – che viene spesso sottaciuto che tutte le multinazionali quando vogliono investire in un paese straniero, la prima cosa che verificano non è il grado di facilità con cui si licenzia un dipendente, ma il grado con cui la P.A. della nazione in cui voglio investire è in grado di sostenerli nella fase di star-up, quindi di avvio, della loro impresa grande, piccola o media che sia”. Da questo punto di vista, “il ruolo della Pubblica Amministrazione assume un ruolo fondamentale, soprattutto in questo momento storico segnato dalla crisi ma anche in previsione della fase di sviluppo dell’Italia e, di conseguenza, di benessere soprattutto per le generazioni future”.”Oltre a questo – ha tenuto poi a precisare l’esponente della UIL-PA – secondo noi la P.A. svolge anche un secondo ruolo da svincolare ai fattori economici e misurazioni numeriche cui è legato, ovvero quello di essere lo strumento di applicazione effettiva della Carta Costituzionale. Cioè scrivere sulla Carta che esiste un diritto all’uguaglianza, un diritto alla salute, all’istruzione e tanti altri ancora, non avrebbe senso senza un organismo come la P.A. che eroga una serie di servizi affinché tutto questo venga garantito”. “Ecco perché – ha aggiunto – in un contesto come questo abbiamo cercato di fare il punto della situazione, di capire a che punto è lo stato dell’arte della P.A. E abbiamo deciso di farlo attraverso l’Eurispes non solo perché se lo avessimo fatto da soli saremmo stati additati come parte in causa, ma perché da anni questo istituto è impegnato proprio nel monitorare l’andamento della P.A.Quanto all’indagine tematica sulla spending review, ha spiegato Attili, “all’inizio ci è sembrato un salto nel vuoto perché non sapevamo quali potevano essere i risultati finali. Quando poi, a circa metà del lavoro di ricerca, il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, ci ha proposto il titolo ‘Dalla spending review al ritorno del Principe. Ovvero la Pubblica Amministrazione come presidio di democrazia’, abbiamo capito che la nostra percezione sull’attuale andamento di questo organismo era esatta”. Ed è questa anche l’ottica in cui doveva essere visto lo sciopero del 28 settembre scorso. “Una manifestazione – secondo il Segretario della UIL-PA – da non etichettare come una banale protesta di rivendicazione salariale, come il recupero dei diritti che sono stati ‘cassati’ nel pubblico impiego, come ad esempio il diritto ad avere una contrattazione, bensì come analisi e condanna di quelli che sono gli aspetti più ‘beceri’ della spending review, come i tagli, va inquadrato nel diritto di essere cittadino in Italia”. LUIGI ANGELETTI: “ASSISTIAMO A UN VERO E PROPRIO TZUNAMI DELLA P.A.””I dipendenti pubblici fanno parte di una categoria che lavora per tutti i cittadini. Ma questo concetto fondamentale sembra sia andato perso e la Pubblica Amministrazione appare oggi come un organismo morto. Com’è potuto accadere questo? Com’è possibile che si siamo incamminati verso un vero e proprio tzunami della Pubblica Amministrazione?”. Se l’è chiesto il Segretario Generale della UIL, Luigi Angeletti, in occasione della presentazione del Rapporto Eurispes e Uil-PA, il 26 settembre scorso, intitolato ‘Dalla spending review al ritorno del Principe’, che anticipa il focus definitivo della ricerca che sarà pubblicato il prossimo ottobre.”Il governo vuole tradurre la spending review semplicemente in un taglio lineare dell’occupazione – ha affermato Angeletti – ma non essendo capace di fare una vera e propria analisi di dove c’è un eccesso di personale e dove manca, né tantomeno avendo un’idea di come far funzionare la PA, l’operazione è basata puramente sulla riduzione della spesa”. Rispetto al metodo della compensazione che il ministro della PA, Filippo Patroni Griffi, ha indicato di voler adottare nella direttiva sulla riduzione delle dotazioni organiche, il numero uno della UIL ha replicato con un lapidario “chiacchiere, bugie”. La via d’uscita da tutto questo “è di cambiare il modo con coi si parla e si discute della P.A. e dei suoi servizi”. “Il vero inganno – ha ribattuto Angeletti – è tramutare i 3,5 milioni di dipendenti pubblici che fanno funzionare questo paese nell’opposto. Noi ci stiamo battendo non per conservare i privilegi e le garanzie che non esistono, ma per fare in modo che il valore del lavoro di queste persone sia riconosciuto”.

Social Network