Dire.it | Eurispes: Siamo alla ‘tempesta perfetta’, concreto rischio di tensioni sociali

 Roma – “Continuare a parlare solo di rigore, tagli, sacrifici e vincoli, nella totale assenza di un progetto, di un’idea di prospettiva, di una visione strategica per il rilancio del Paese, rischia di alimentare un senso di smarrimento e di totale sfiducia che potrebbe portare nel breve-medio termine ad una nuova stagione di rivendicazione e proteste difficilmente governabili. Con il rischio concreto che la situazione possa complicarsi ulteriormente e sfuggire di mano”. Lo dice il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, nell’illustrare un rapporto sulla crisi economica e la tenuta sociale del Paese.Diminuisce la ricchezza, aumenta il debito pubblico e raddoppia la disoccupazione- sottolinea l’Eurispes- una situazione che sta iniziando ad investire, oltre al nostro Paese, economie considerate forti come quella tedesca e francese. Si acuisce il fenomeno dell’impoverimento e della proletarizzazione dei ceti medi. E in questo clima rovente il distacco avvertito dai cittadini nei confronti delle istituzioni rischia di alimentare rivedicazioni e proteste difficili da governare. Visto anche il livello di fiducia degli italiani nelle istituzioni che e’ particolarmente basso, vicino ai limiti di guardia.Una sfiducia aumentata in modo significativo negli ultimi 2 anni e sfociata nel preoccupante dato del 2012: piu’ di 7 italiani su 10 hanno dichiarato una sfiducia crescente verso le istituzioni. Ma i recenti fatti di cronaca giudiziaria che hanno investito i principali partiti politici e alcune delle piu’ importanti istituzioni territoriali, portano a immaginare un quadro ancora piu’ compromesso, un distacco preoccupante tra i cittadini e le Istituzioni, in un momento in cui, al contrario, ci sarebbe estremo bisogno di un governo capace di dare risposte ai complessi processi sociali in atto.”Per la prima volta- secondo Fara- si stanno avvitando su se stesse tre diverse crisi: oltre a quella economica e a quella sociale, si aggiunge una degenerazione preoccupante del quadro politico-istituzionale. Siamo insomma di fronte alla ‘tempesta perfetta’. E gli effetti di questo pericoloso amalgama rischiano di essere sottovalutati”.

 

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