Tg: l’informazione apprezza Draghi, esplicito sul “dittatore” Erdogan. Report Osservatorio Tg Eurispes – CoRiS Sapienza

Nei Tg la campagna per la “svolta” nelle vaccinazioni. “Sofa-gate”, l’informazione apprezza Draghi, esplicito sul “dittatore” Erdogan. Libia, sul destino dei migranti vince il silenzio.

I Tg dal 5 al 9 aprile – Dopo serate di aperture dedicate alla seconda Pasqua in lockdown, gli sforzi del Governo per imprimere una svolta alla campagna vaccinale occupano il centro della maggior parte delle edizioni. Grande spazio ai numeri e all’analisi della curva del contagio che sembra avviarsi verso una lenta discesa. Primo titolo per tutti, mercoledì, alla sentenza dell’Ema sul vaccino AstraZeneca, del quale si confermano utilità ed efficacia, a fronte di pochissimi casi dubbi. Attenzione diffusa alle manifestazioni di commercianti e ristoratori, con aperture martedì per Tg4, Tg5 e Tg2 e diverse coperture nel corso della settimana. Da segnalare su Tg3 un raro intervento, mercoledì, della Ministra Luciana Lamorgese che, pur riconoscendo le istanze dei manifestanti, ribadisce che qualunque attacco contro le Forze dell’ordine resta inammissibile.

Il clou dell’informazione della settimana si riferisce comunque alle dichiarazioni del Presidente Mario Draghi, che giovedì hanno monopolizzato i Tg di serata: aperture per tutti, con Tg4 che dedica l’edizione serale alla diretta integrale della conferenza stampa del Premier. Se le reprimende di Draghi nei confronti dei “furbetti del vaccino” riscuotono giovedì apprezzamenti bipartisan, a produrre reazioni ancora più partecipate (tanto dalla politica che dall’informazione) sono state le parole rivolte – con un chiaro atteggiamento da leader europeo – al Presidente turco Erdogan, definito senza mezze parole un “dittatore” anche a seguito dell’offesa alla Presidente della Commissione Von Der Leyen, circostanza battezzata dai media come “sofà-gate” (oggetto di 10 titolazioni). A spingersi oltre è, venerdì, il Tg5, con il commentatore Pierluigi Battista che, elogiando la “chiarezza” di Draghi, rivendica come lo stesso termine, “dittatore”, andrebbe usato anche nei confronti del Presidente egiziano Al Sisi, sia per la vicenda di Giulio Regeni sia per il più recente caso Zaki; quest’ultimo guadagna in settimana 4 titoli sui Tg Rai e La7.

Le affermazioni di Draghi relativamente alla sua prima missione internazionale di martedì in Libia riportano per un giorno i riflettori dell’informazione verso le coste africane. Se i Tg Mediaset enfatizzano l’interpretazione secondo cui la strategia del Premier ricalcherebbe la linea adottata in origine da Silvio Berlusconi, Tg La7 e Tg2 entrano nel merito della fase attuale, illustrando nei servizi gli sviluppi in seguito alle dimissioni di Al Serraj dello scorso settembre. Nonostante diverse testate abbiamo segnalato le critiche rivolte a Draghi per i ringraziamenti alla guardia costiera libica, nessuna coglie l’occasione per proporre aggiornamenti sugli scenari migratori. Un silenzio dovuto, in primo luogo, alla parziale uscita di scena di questo tema dal quotidiano scontro politico.

La scomparsa a 99 anni del Principe consorte Filippo di Edimburgo, per 73 anni a fianco della Regina Elisabetta, s’impone nelle edizioni di venerdì, con aperture per Tg1, Tg2 e le testate Mediaset. Titolo, giovedì, per Tg1 e Studio Aperto alla campagna di Joe Biden per ridurre la circolazione delle armi automatiche negli States. Sempre Studio Aperto contribuisce – solo tra i Tg del prime time – a far emergere la situazione delle carceri italiane, con un titolo che, giovedì, denuncia come le nostre prigioni risultassero, anche prima dell’arrivo del Covid, le più affollate del vecchio continente.

 

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