Tensioni politiche in primo piano sui Tg, tra Recovery riaperture e “caso Grillo”

Countdown per Recovery e riaperture. Dall’informazione, giudizio senza appello per Grillo. Flop della Super-lega: per Tg3, “successo di Johnson”.

Aperture diversificate per l’informazione di prime time. Dopo settimane dominate dalla cronaca del contagio, le tensioni politiche sul fronte delle riaperture s’impongono in molte edizioni, e ricevono, tra martedì e mercoledì, 10 aperture. Con le decisioni su “coprifuoco” e rientri in classe che deludono le aspettative dei Presidenti di Regione e suscitano le reazioni della Lega, i Tg “registrano” questi scambi senza entrare nel merito del contendere. Sola eccezione Tg5 che, in un servizio di venerdì, descrive l’operato di Salvini come «un bombardamento continuo verso un governo di cui fa parte» finalizzato a non lasciare a Giorgia Meloni campo libero. Analoghe attenzioni vanno, durante tutta la settimana, ad un altro countdown: quello sulla presentazione del Recovery Plan da 221 miliardi, oggetto, venerdì 23, di diverse aperture (Studio Aperto, Tg1 e Tg2). Questi alcuni dei risultati emersi dall’analisi dell’Osservatorio Tg Eurispes – CoRiS Sapienza dal 19 al 23 aprile.

L’intervento sui social di Beppe Grillo in difesa del figlio – indagato per un presunto stupro di gruppo –, si impone con veemenza nelle edizioni di lunedì, suscitando reazioni di sdegno in molti servizi; significativo il dispiacere di Mentana, costretto a «a dar tanto risalto ad una simile vicenda»: titoli per tutti, con Tg5 che in copertina spende parole in difesa della ragazza che ha denunciato la violenza, contro la quale Grillo ha rivolto gravi insinuazioni davanti ad una platea di milioni di followers. Particolarmente attivo Tg4, che lunedì dedica più di metà edizione all’intervento del garante del Movimento, per seguirne gli sviluppi nelle successive giornate con titoli e vari interventi, e venerdì presenta un duro editoriale che accusa tanto Grillo che i 5 Stelle di essere diventati «garantisti a giorni alterni». All’ombra di questa squallida vicenda, la rottura tra il Movimento (destinato ad essere guidato da Conte) e la Piattaforma Rousseau riceve minore attenzione, e compare nella pagina politica di venerdì (titoli per Mediaset e Tg delle 20).

Ampi spazi nella prima parte della settimana all’epopea della “Super Lega”, annunciata lunedì in pompa magna e sgonfiatasi dopo appena «48 ore dal calcio d’inizio» per la valanga di pressioni, arrivate sui 12 club promotori, sia dal mondo della politica sia dai tifosi e dalle associazioni sportive di tutta Europa. Molti gli interventi, con Tg1 che, mercoledì, intervista il giornalista sportivo Tim Parks, mentre il Tg5 propone, giovedì, il commento del Presidente del Coni, Giovanni Malagò. Interessante l’analisi del Tg3 sul ruolo avuto dal premier inglese Boris Johnson nel determinare il dietrofront alle squadre inglesi, un successo che contribuisce (assieme al record delle vaccinazioni nel Regno Unito) a riabilitare la figura del leader tories, dopo gli errori nella prima fase della pandemia ed i continui rimandi sulla Brexit.

Gran risalto, giovedì, per il vertice internazionale sul clima che, grazie al Presidente americano Joe Biden, dopo 5 anni ritrova l’unità d’intenti dei grandi della terra nel dimezzare le emissioni: aperture per Tg1, Tg2, Tg5 e Studio Aperto. Forte attenzione agli esteri per Tg5, che mercoledì apre sulla conclusione del processo per l’omicidio di George Floyd, con la condanna dell’agente responsabile della sua morte per asfissia.

La nuova strage di migranti nel Canale di Sicilia, che le Ong denunciano essersi consumata nell’apparente indifferenza delle autorità europee, riporta dopo lunga assenza il tema migratorio nelle scalette del prime time: apertura, venerdì, per il Tg3, e titoli per gli altri Tg Rai, La7 e Tg4. Diverse testate rilanciano gli appelli delle associazioni, ripresi anche dal Presidente David Sassoli, ma anche in questa occasione le coperture del prime time non offrono alcuna analisi del fenomeno in grado di andare oltre questo singolo drammatico evento. L’unico a “fare uno sforzo” sembra il Tg4, che però manda in onda un lungo servizio incentrato sulle “prove” delle collusioni tra scafisti e le Ong attive nel Mediterraneo, con il commento affidato a Maurizio Gasparri.

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