Laboratorio Europa Eurispes, un piano B per l’Eurozona: “emanare i Covid bonds con chi ci sta”

COMUNICATO STAMPA
Laboratorio Europa Eurispes
UN PIANO B per l’EUROZONA:
“Emanare i Covid bonds con chi ci sta”
È questa la proposta del Laboratorio Europa/Eurispes, di fronte ad un’Europa incerta, inconsapevole di essere davanti una svolta, come mai dal ’57. Il nodo è arrivato al pettine: l’Unione deve decidere se esiste o meno un “bene comune europeo”, un bene per cui valga la pena di “rischiare” per non andare in frantumi, condividendo la sovranità fiscale e politica e blindando l’Euro. Oppure, da irresponsabili, continuare con il solito balletto dei rinvii o delle mezze misure, come sono quelle annunciate dalla Commissione e quella franco-tedesca sul tavolo del negoziato dell’Eurogruppo. Il dilemma drammatico di questi giorni ha però una risposta, è quella dei Covid-bonds (Eurobond) che i 19 paesi Euro dovrebbero emanare. Ma ancora persistono dinieghi, eterni, di coloro che vi si oppongono con ostinazione.
Il rischio è quello di portare l’Europa a sbattere contro un muro: un rischio da evitare, attraverso una risposta positiva e coraggiosa; qualora il Consiglio continuasse a tergiversare, i paesi firmatari dell’appello comune, e gli altri che si sono aggiunti, possono procedere da soli emanando obbligazioni comuni, destinati esclusivamente a far fronte alla crisi indotta dalla pandemia e alle sue conseguenze (tali paesi rappresentano 2/3 del Pil dell’Eurozona). Ciò obbligherebbe i paesi contrari a scegliere da che parte stare.
Una possibilità consentita dal Trattato in vigore attraverso una maggioranza qualificata su proposta della Commissione (art. 122, par. 2 ed/o con l’aggiunta dell’art. 352, con la clausola di flessibilità). Un’altra scelta può essere quella di procedere con la cooperazione rafforzata, prevista dal Trattato. Il problema non è giuridico, ma politico. Vorremmo ricordare che durante l’ultima crisi, alcuni paesi, pur di imporre il Patto di Bilancio (Fiscal Compact) rivelatosi deleterio per la crisi, addirittura chiesero e ottennero l’adozione di un nuovo Trattato, al di fuori di quello esistente. Perciò la scelta è tra due opzioni, due visioni: una solidale, con gli Eurobond, per dare all’Europa una prospettiva di futuro, riducendo gli squilibri esistenti e tollerati da troppo tempo; l’altra è quella egoista e nazionalista, che la costringe “all’agonia” insieme a cittadini ed imprese.