La settimana sui Tg: la scuola riapre, il massacro di Willy e torna il “profugo-untore”
Nel prime time il countdown per la scuola, lo sconcerto per il massacro di Willy e l’ombra del binomio “profugo-untore”
I Tg dal 7 all’11 settembre – L’Osservatorio Tg Eurispes – Coris Sapienza, arrivato all’11esima stagione, riprende le sue attività.
Il countdown per la riapertura delle scuole scandisce l’informazione del prime time: 13 aperture tra lunedì e venerdì, e titolo obbligato per tutti. Davanti a scenari obiettivamente complessi, l’attenzione dei Tg si divide tra il consueto scontro politico, sfociato nel “duello” Salvini-Azzolina, e le (sporadiche) testimonianze riferite dagli istituti scolastici che hanno già ripreso la didattica, mentre non si registrano particolari analisi o approfondimenti.
Il ritorno a scuola si collega, nei servizi, all’andamento dei contagi, che come tema “a sé” resta comunque alto, con ben 7 aperture e riferimenti continui, anche per le vicende di alcuni importanti personaggi. Su tutti spicca il paziente Silvio Berlusconi, il cui stato di salute è stato oggetto di 10 menzioni nei titoli.
L’attenzione al binomio scuola/contagi fa scivolare in secondo piano l’azione di governo e le tensioni sempre affioranti sui temi del Mef; lo stesso avviene per gli appelli “sbiaditi” sul referendum. Molto presente la figura del Presidente Mattarella, ripreso in 6 aperture tra martedì e venerdì in merito ai rischi di disuguaglianze acuite dalla pandemia e per la firma del “decreto semplificazioni”, accompagnata da un severo rilievo per la presenza di “norme estranee”. Le temperie della campagna elettorale per le regionali si riflettono negli atteggiamenti delle diverse testate: gli arresti nell’ambito dell’inchiesta sulla Film Commission lombarda che interessano tre commercialisti vicini alla Lega, venerdì sono nei titoli dei Tg non “ostili” al Governo (Tg3, Tg1 e Tg La7), ed assenti su Tg2 e sui canali Mediaset.
Fuori dalla politica, l’argomento più vissuto della settimana è stato l’omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro (29 titoli e 2 aperture di Tg 3 e Tg La7), presentato dai media come un vero “massacro” ad opera di quattro giovani italiani. Questa vicenda ha suscitato l’immediato interesse per i diversi spaccati che s’intrecciano: culto della violenza, razzismo, sotto-culture. Questi aspetti sono stati affrontati, nel complesso, accettabilmente da tutti; Tg3, guidato dal neodirettore Mario Orfeo, martedì ha raccolto le riflessioni dello scrittore Roberto Saviano.
Come da noi previsto a conclusione della scorsa stagione, in vista delle elezioni di settembre il tema dell’immigrazione è tornato in auge, immancabilmente legato, per alcune testate, al tema contagi, con il rischio (o il calcolo) di produrre il binomio profugo-untore. Risolta per il momento la situazione a Lampedusa, i Tg del prime time hanno inquadrato anche altri aspetti del fenomeno, con Tg4 che lancia allarmi per la ripresa della rotta balcanica. L’incendio nel campo profughi di Moria a Lesbo e le proteste degli oltre 13.000 migranti presenti sull’isola sono stati oggetto di titoli e servizi per Tg1, Tg3 e Tg La7.
Le anticipazioni dal libro del giornalista Bob Woodward, che esplicitano come Trump abbia volutamente “minimizzato” i rischi del Covid «per non causare il panico», suscitano un vespaio di polemiche, riprese da diverse testate. Come c’era da attendersi, il Tg2 di Gennaro Sangiuliano sposa le posizioni del Presidente, difendendo questa scelta e quasi “apprezzando” la ventilata esistenza di un ordigno nucleare segreto che garantirebbe la supremazia degli Stati Uniti sui rivali Russia e Cina.