La barca di EAVICamp è salpata da Modena
Nessuno spettatore, tutti partecipanti – la barca di EAVICamp è salpata da Modena
Bruxelles, 27 ottobre 2010 – Si è tenuto a Modena sabato scorso, 23 ottobre, EAVICamp, il barcamp di EAVI su media e partecipazione online.
EAVICamp ha ottenuto un successo straordinario: digirtando EAVICamp su Google si ottengono oltre 10.000 risultati. Oltre agli speech, 292 persone iscritte e le aule dell’università di Modena gremite da persone sinceramente interessate agli argomenti dibattuti. Chi è intervenuto, infatti, l’ha fatto spontaneamente secondo la filosofia del condividere idee ed esperienze in uno spazio libero, nessun invito nominale. Insomma, una modalità innovativa di “fare conferenza”.
Quando Paolo Celot, membro fondatore e segretario generale di EAVI, ha presentato EAVI (ed EAVICamp) in aula magna, alle dieci del mattino di sabato, assieme ai vicini del Linux day, erano presenti oltre 400 persone.
Ventitre gli speech dei partecipanti che si sono auto-selezionati e hanno animato il dibattito nel corso della giornata intorno ai temi della cultura della partecipazione online, della produzione di contenuti e blog, e dell’utilizzo consapevole di Internet.
Non soltanto grandi numeri, ma anche qualità nella partecipazione. Ad EAVICamp, infatti, sono intervenuti blogger molto conosciuti e moderatori esperti di media (Fausto Colombo dell’Università Cattolica e Antonio Dini de Il Sole 24 Ore). L’evento è stato trasmesso in streaming per permettere la visione online in diretta.
Paolo Celot ha commentato: “Un risultato incredibile, siamo onorati. Se ce ne fosse bisogno, EAVICamp ha dimostrato che ci sono energie, creatività e capacità importanti da valorizzare. Scommessa vinta. Sarebbe bello dare a questi fantastici guerrieri solitari l’opportunità di fare sentire forte la loro voce. Loro sanno leggere, scrivere e partecipare con i media. Queste competenze dovrebbero essere estese a tutti i cittadini. La barca di EAVICamp è salpata da Modena e adesso ha un motore che funziona ad entusiasmo, noi imbarchiamo chi ci sta. E se i pirati non ci affondano prima, faremo ancora rotta sull’Italia il prossimo anno”.
A questo proposito infatti, EAVI si è sorpresa quando è stato comunicato che in Italia si richiede copia dei documenti di identità ai partecipanti per accedere alla rete wifi. EAVI ha già scritto al governo italiano ed alla Commissione Europea per segnalare che in nessun altro paese in Europa è in vigore una legge del genere che limita l’accesso all’informazione e lo sviluppo del libero mercato.
Ulteriori informazioni
L’iniziativa è stata promossa da EAVI – European Association for Viewers Interests, l’associazione europea che da Bruxelles si occupa di media e di cittadinanza attiva, con il sostegno del Comune e dell’Università di Modena, di Liquida e dell’Eurispes.
EAVI, è un’associazione europea no-profit, ha sede a Bruxelles ed è sostenuta e collabora con la Commissione europea, l’Alliance of Civilisations delle Nazioni Unite, con il Consiglio d’Europa e con UNESCO. La missione di EAVI é quella di servire l’interesse pubblico nel settore dei media.
Secondo EAVI, Internet rappresenta uno strumento per accelerare il progresso e fornire nuove opportunità di apprendimento e di scelta. In questo contesto, e per far sì che la società della conoscenza sia una società plurale e partecipativa, é necessario fornire a tutti i cittadini l’accesso online e le competenze per sapere leggere (decrittare le informazioni) e scrivere (creare contenuti e partecipare).