Eurispes Sardegna, presentazione dello studio sulla montagna gallurese

LA MONTAGNA
STRAORDINARIA RISORSA PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

Venerdì 4 luglio – Museo Organica – Curadureddu

Si è discusso di turismo sostenibile, promozione dei beni paesaggistici e ambientali, ma soprattutto di “montagna” nel convegno che venerdì 4 luglio (Museo Organica, Curadureddu, ore 18) l’Eurispes Sardegna ha dedicato al monte Limbara, il secondo rilievo di un’isola che trae molto dal mare e meno di quanto potrebbe da ciò che di bello e unico custodisce al suo interno. Eppure, la montagna, come recita l’eloquente sottotitolo del convegno, può rivelarsi una “Straordinaria risorsa per uno sviluppo sostenibile”. Non basta però limitarsi a parlarne o richiamare l’attenzione sulle tante cose che si potrebbero fare. Occorre avere una cognizione ben calibrata e documentata della questione che si vuole affrontare. Un contributo viene ora dall’Eurispes Sardegna, con lo studio sulla montagna gallurese che, nella sua fase esplorativa e di costruzione, ha coinvolto anche gli studenti delle scuole secondarie superiori ai quali è stato sottoposto un questionario. I dati dello studio, le “curiosità” emerse e, soprattutto, la messa a fuoco di criticità, potenzialità inespresse e opportunità da ben considerare sono state oggetto dell’incontro del 4 luglio. Sono stati chiamati a farlo i tre relatori principali: i due naturalisti Lucia Naviglio e Alessandro Ruggero e l’economista e coordinatore scientifico dell’Eurispes Sardegna, Carlo Marcetti, supervisore, insieme alla professoressa Naviglio, dello studio sul Limbara. L’importanza dell’evento è sancita anche dalla partecipazione del Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, che ha aperto i lavori, invece coordinati dal direttore e segretario generale dell’Eurispes Sardegna, Gerolamo Balata. I saluti di Tempio Pausania, nel cui territorio comunale ricade una “porzione” significativa dell’area del Limbara, sono stati portati dal sindaco Gianni Addis.

Lo studio dell’Eurispes Sardegna, come chiarito dai vertici dell’Istituto e l’economista Carlo Marcetti, non vuole esaurirsi nella pura illustrazione dei risultati ai quali è giunto. L’obiettivo è quello di fornire un quadro realistico dello stato dell’arte in cui versa la montagna gallurese, che tenga conto della complessità dei tanti aspetti critici che ne rendono complicata la piena valorizzazione. Nello stesso tempo, intende offrire una serie di indicazioni la cui messa in pratica potrebbe giovare al rilancio del Limbara. Uno strumento strategico di cui si è discusso è stato, ad esempio, la possibilità di fornire il monte Limbara degli strumenti gestionali previsti dalla direttiva comunitaria “Habitat”, un dispositivo di norme volto a tutelare la biodiversità attraverso la conservazione e il rispetto degli habitat naturali. Nel nome del turismo sostenibile, sul quale intendono investire i loro progetti di sviluppo anche i Comuni della Gallura interna, relatori ed esperti si sono interrogati su come il monte Limbara possa diventare oggetto di una più ampia fruizione turistica e quali interventi realizzare per la conservazione del bene primario della montagna e una sua più matura trasformazione in risorsa economica fautrice di nuove opportunità di sviluppo.

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