Notizie e appuntamenti – 11 luglio 2022
Disponibile online la ricerca integrale sugli effetti della pandemia da Covid-19 sull’economia delle imprese nel Sannio
È online, consultabile sul sito dell’Eurispes, il testo integrale della ricerca “Gli effetti della pandemia da Covid-19 sull’economia delle imprese nel Sannio”. Dopo essersi registrati (https://eurispes.eu/registrati/) si può accedere collegandosi al seguente link https://bit.ly/3RrsCkP
La sintesi dei dati attraverso infografiche può essere invece scaricata qui
Modelli Organizzativi D.Lgs. 231/2001: relatore al convegno Direttore della sede dell’Eurispes in Piemonte
Martedì, 12 luglio 2022, dalle ore 16,00 alle 18,00 a Torino presso il Centro Congressi Unione Industriali (Via Vela, 17) si terrà il convegno promosso da Unione Industriali Torino e Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino dal titolo “Modelli Organizzativi D.Lgs. 231/2001: obbligatori o facoltativi? Opportunità di crescita economica per le imprese o un ulteriore costo?”
Aprono i lavori il Presidente Unione Industriali di Torino, Giorgio Marsiaj, il Presidente Ordine degli Avvocati di Torino, Simona Grabbi, il Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino, Luca Asvisio.
Sono previste le relazioni di: Antonio Rinaudo, Direttore della sede dell’Eurispes in Piemonte, Fabrizio Di Marzio, Professore ordinario di Diritto Privato presso l’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti-Pescara, Paolo Vernero, Dottore commercialista.
Segue una tavola rotonda alla quale partecipano gli imprenditori: Giorgio Marsiaj (Sabelt Spa), Luca Sburlati (Pattern Spa), Filippo Sertorio (Procemsa Spa).
Rassegna Stampa Eurispes
Una selezione degli articoli apparsi sulla stampa nella settimana appena trascorsa nei quali si menzionano dati o informazioni tratti dal lavoro di ricerca svolto dall’Eurispes, è disponibile e scaricabile online (clicca qui).
DAL MAGAZINE ONLINE DELL’EURISPES*
Vittorio Rizzi, la sfida è individuare realtà occulte che si celano dietro imprese sane
Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e Direttore Centrale della Polizia Criminale, interviene sui temi della corruzione, sia nella percezione della stessa in alcuni settori specifici, che nella Pubblica amministrazione, evidenziando e analizzando le strategie operative e legislative a contrasto. Nell’intervista, il Prefetto Vittorio Rizzi evidenzia in primis necessità e affidabilità dei sistemi utilizzati dal nostro Paese a contrasto della corruzione nella Pubblica amministrazione, tra cui il whistleblowing (ovvero la tutela dei dipendenti pubblici che denunciano illeciti) e il Piano Nazionale Anticorruzione. In seguito vengono analizzate le strategie legislative e normative a contrasto della corruzione e delle infiltrazioni mafiose in attività sensibili, come quello delle cave e del ciclo del cemento, e in generale nel settore chiave delle costruzioni, dove la sfida principale è l’individuazione dei soggetti occulti che si celano dietro imprese apparentemente sane (continua a leggere).
Corporate Warfare: un fenomeno sottotraccia con riflessi importanti sulla collettività
La Corporate Warfare, la cosiddetta guerra tra aziende, sintetizza tutte quelle operazioni, comportamenti e pratiche economiche, finanziarie e culturali che attuano le imprese per contrastare i concorrenti e dominare interi settori economici. Un fenomeno in costante evoluzione e di difficile studio, soprattutto se paragonato alle altre specialità studiate dall’intelligence. Ma non bisogna pensare a un fenomeno circoscritto alla concorrenza sleale tra aziende private: la Corporate Warfare minaccia anche le Pubbliche amministrazioni, che si affidano in maniera preponderante ad attori privati nella gestione di dati, sistemi e informazioni sensibili. Un esempio recente è dato dagli attacchi hacker russi operati a danno di imprese pubbliche e private italiane e occidentali ai quali abbiamo assistito da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina. Insomma, la Corporate Warfare rischia di diventare una nuova arma letale: chi la attua ha la possibilità di decretare oppure orientare in modo importante le sorti di imprese e settori economici, pubblici e privati, con riflessi sull’intera collettività. Per questo lo Stato ha il dovere di affiancare le imprese nel difficile compito di aggiornare tecnologie e strategie a contrasto (continua a leggere).
AfCTA un anno dopo: il continente africano guarda al modello Ue per il libero mercato
L’African Free Continental Continental Trade Area (AfCTA) è un accordo commerciale firmato e ratificato dalla maggior parte dei paesi africani, che prevede tra gli Stati firmatari l’abbattimento dei dazi doganali e la semplificazione degli aspetti burocratico-amministrativi al fine di implementare la libera circolazione delle merci in tutto il continente, creando la più ampia zona di libero scambio al mondo. Ma se l’ambizione dell’AfCTA è aumentare il livello di competitività delle economie africane sia a livello interno che globale, quest’ultimo va visto non come una minaccia economica per l’Unione europea, bensì come un’opportunità. L’AfCTA ha come modello gli accordi in vigore nell’ambito dell’Ue, elemento, questo, che descrive un ambiente potenzialmente favorevole per le imprese europee, incrementandone la competitività nel mercato africano. Le similitudini tra l’accordo commerciale africano e il suo antenato europeo conferiscono all’Europa un ruolo di garante affinché l’AfCTA sviluppi a pieno il suo potenziale economico, sociale e politico (continua a leggere).
REPowerEU, la transizione energetica nel nuovo scenario emergenziale
Dopo l’emergenza sanitaria, il conflitto in Ucraina è intervenuto a generare una nuova crisi, che stavolta riguarda l’approvvigionamento energetico e, di conseguenza, i piani a lungo termine dell’Ue per la transizione ecologica. La necessità di diversificare l’approvvigionamento energetico dall’estero è tanto più necessaria dal momento che l’Europa dipende per oltre il 90% dall’estero, e in particolare per il 40% dalla Russia. Per far fronte a questa nuova emergenza, la Commissione Europea ha messo a punto il Piano REPowerEU per garantire la sicurezza energetica in Ue, accelerando al contempo la transizione verde delle fonti di energia. Il Piano prevede l’adeguamento del Pnrr alla nuova crisi energetica: verrà infatti richiesto agli Stati membri di redigere, all’interno dei rispettivi Pnrr, un capitolo dedicato al perseguimento di REPowerEU, in linea con le raccomandazioni specifiche per ogni paese, emanate a fine maggio dalla Commissione in materia di politica energetica (continua a leggere).
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