Notizie e appuntamenti – 24 luglio 2023
Rapporto Annuale sullo Sviluppo dell’Italia (2022-2023), il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, interviene alla presentazione
Il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, interviene a distanza alla presentazione del Rapporto Annuale sullo Sviluppo dell’Italia (2022-2023) che si svolgerà all’interno del seminario su “La cooperazione Cina-Italia tra i cambiamenti globali”. L’incontro che avrà luogo a Pechino il prossimo 25 luglio dalle ore 15,30, è promosso dall’Istituto degli Studi Europei e dall’Ufficio della Cooperazione Internazionale della Accademia Cinese di Scienze Sociali (CASS), dalla Società Cinese di Studi Italiani, dal Servizio Stampa Accademica di Scienze Sociali (.
Videointervento del Dott. Nino Cartabellotta, Presidente del GIMBE, alla presentazione del 2°Rapporto sul Sistema sanitario promosso da Eurispes ed Enpam
Riportiamo al link bit.ly/3DnpsJ3 alcuni stralci dell’intervento del Dottor Nino Cartabellotta, Presidente GIMBE, alla presentazione del 2°Rapporto sul Sistema Sanitario, promosso dall’Osservatorio Salute, Legalità e Previdenza Eurispes-Enpam. Il video dell’intervento è invece disponibile al seguente link
Il turismo italiano: un capolavoro di globalizzazione inversa?
Il successo del turismo in Italia inizia a mostrarsi come una globalizzazione inversa. Sono tre le ombre che gravano sul settore: saturazione asimmetrica; uso predatorio; selettività.
L’intervento del Presidente del Comitato Scientifico dell’Eurispes, Alberto Mattiacci
Rassegna Stampa Eurispes
Una selezione degli articoli apparsi sulla stampa nel corso della settimana passata nei quali sono menzionati dati o informazioni tratti dal lavoro di ricerca svolto dall’Eurispes, è disponibile e scaricabile online bit.ly/3Kb4D7w
DAL MAGAZINE ONLINE DELL’EURISPES*
Rifugiati, nel 2022 sono entrate irregolarmente in Europa 330mila persone
Nel 2022 sono entrate irregolarmente in Europa 330mila persone, portando al centro del dibattito politico europeo e italiano la “questione migranti”. L’Italia si trova su una delle rotte più battute dai profughi in fuga: dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 sono entrati nel nostro Paese attraversando il Mediterraneo 105.131 profughi, +55,8% rispetto al 2021. La maggior parte dei flussi proviene dalla Libia, seguita da Tunisia e Turchia. In aggiunta a questi dati, va considerato quanto rilevato da UNHCR, ovvero che in Italia i rifugiati rappresentavano nel 2021 lo 0,2% della popolazione, e nel 2022, contando sia i rifugiati che i profughi ucraini, lo 0,5%. Guardando alle richieste d’asilo, nel 2022 l’Italia è stato il quinto Paese dell’Unione per numero di domande ricevute (84.290), la Germania è al primo posto avendo fatto fronte al 25% delle richieste presentate in tutto il territorio Ue (243.835), seguita da Francia (156.455), Spagna (117.945) e Austria (108.755). Numeri condizionati anche dalle richieste provenienti dai rifugiati ucraini, che hanno messo in evidenza il contrasto con le politiche di chiusura adottate nei confronti di altri migranti che raggiungono l’Europa in cerca di protezione ().
Zes del Mezzogiorno, a che punto siamo?
La Commissione Europea ha dato il via libera alla creazione di una Zes unica per il Mezzogiorno, per rafforzare il sistema e sostenere la crescita e la competitività delle Regioni del Sud Italia, aprendo anche al dialogo per modificare e rendere permanente e strutturale la misura della Decontribuzione Sud. La proposta sulla Zes unica prevede il superamento delle attuali 8 Zone economiche speciali, che ad oggi sono l’Abruzzo, la Campania, la Puglia, la Basilicata, il Molise, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna. La proposta mira, in sostanza, ad estendere a tutto il Mezzogiorno le misure già previste a sostegno delle imprese presenti nelle Zes. Nonostante un quadro normativo di indubbio favore, le Zes italiane non suscitano ancora un grande interesse per gli investitori nazionali e internazionali, e, per alcune, manca ancora il piano attuativo, con ostacoli normativi e burocratici che non consentono di sfruttare appieno le potenzialità di tale rilevante strumento. C’è, inoltre, il nodo della compatibilità tra Zes e aiuti pubblici alle imprese all’interno della Ue ().
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