Notizie e appuntamenti – 23 gennaio 2023
Eurispes con il Laboratorio sui BRICS alla Conferenza internazionale “The rise of Asia”
Nel corso dell’annuale conferenza internazionale “The Rise of Asia” si svolgerà una sessione dedicata alla presidenza BRICS 2023 del Sudafrica. Il tema attorno al quale si svilupperà il dibattito è: “South Africa BRICS chairmanship 2023: a turning point for the African continent and the world order?”. L’incontro si svolgerà in una tre giorni dall’8 al 10 febbraio 2023 alla Sorbona di Parigi e all’Università di Le Havre. La sessione sulla Presidenza sudafricana è promossa in collaborazione tra il Coordinatore della Conferenza, Prof. Darwis Khudori della Università Le Havre-Normandie e il Laboratorio BRICS dell’Eurispes.
Laboratorio Europa dell’Eurispes: gli esperti si riuniscono per il primo incontro del 2023
Giovedì 26 gennaio, dalle 16,00 alle 18,00, si riuniranno gli esperti del mondo accademico e gli esponenti ed operatori della società civile che animano il Laboratorio Europa dell’Eurispes. Il primo incontro dell’anno dà il via ad un nuovo ciclo dell’attività di analisi e valutazione degli scenari europei nell’ambito della struttura permanente dell’Istituto ().
Rassegna Stampa Eurispes
Una selezione degli articoli apparsi sulla stampa nel corso della settimana passata nei quali sono menzionati dati o informazioni tratti dal lavoro di ricerca svolto dall’Eurispes, è disponibile e scaricabile online ().
DAL MAGAZINE ONLINE DELL’EURISPES*
Laboratorio Europa, alimentare il confronto su Istituzioni europee e sulla necessità di un’Europa sociale. Intervista al Prof. Umberto Triulzi
A breve avrà luogo il primo incontro del 2023 di Laboratorio Europa, attualmente coordinato dal Prof. Umberto Triulzi, economista, docente di Politica economica europea presso l’Università Sapienza di Roma. Intervistato, il Prof. Triulzi ha delineato i temi più urgenti da affrontare e analizzare in àmbito europeo. In primo luogo, il tema delle Istituzioni europee: integrazione differenziata, allargamento dell’Ue verso altre aree, interazioni tra Unione europea e altre Istituzioni internazionali, una su tutte le Nazioni Unite. Ma si delinea anche il tema di un’Europa sociale, più attenta a temi come il diritto all’istruzione e alla formazione, giovani, accoglienza, futuro e sostenibilità. La guerra in Ucraina ha messo in moto una serie di riflessioni sulla risposta che l’Ue è in grado di dare alle crisi internazionali: in primis, ai paesi che chiedono di entrare in Europa, non solo nell’Est Europa, ma anche nell’area dei Balcani. Inoltre, la crisi energetica scaturita dal conflitto ha reso indispensabile una strategia europea unica e non 27 strategie nazionali che non porterebbero a una soluzione ottimale del problema. In riferimento sia all’aumento dei prezzi che all’approvvigionamento energetico, il Prof. Triulzi pone l’accento sulla necessità di ampliare e implementare le energie rinnovabili, trovando un modo efficace e duraturo sia per raggiungere una riduzione importante dei consumi energetici sia per salvare l’ambiente ().
Il dubbio e il burattinaio. Complottismo all’italiana
È di pochi giorni fa la notizia dell’arresto del super-latitante Matteo Messina Denaro, catturato dai Carabinieri del Ros dopo trent’anni di latitanza. Un successo dello Stato sulla mafia si è rapidamente trasformato in un mix di cronaca e intrigo: anche per l’arresto di Messina Denaro, infatti, non sono mancati sospetti, dubbi, perplessità oltre l’accertamento dei fatti, con il risultato di offuscare il senso di una vittoria importante dello Stato contro la mafia. Sembra del tutto trascurabile l’evidenza che il potere mafioso si fondi proprio su omertà e controllo del territorio, due condizioni che da sole sono in grado di garantire anche una latitanza così lunga. Allo stesso modo, le teorie complottiste e le dietrologie si rincorrono per qualunque evento di rilievo della contemporaneità: dalla diffusione della pandemia al suo contrasto, alle notizie sulla guerra in Ucraina, riflettendo, più che la realtà dei fatti, la distanza e la sfiducia tra cittadini e Stato. Se il dovere di dubitare è una pratica essenziale nella società democratica, tuttavia bisogna contrastare il rischio dello scetticismo aprioristico e distruttivo ().
Editoria italiana: ricavi, geografia e nuove prospettive
L’editoria italiana ha registrato un calo del 2,8% nei ricavi per il 2022 rispetto alle rilevazioni del 2021, ma i numeri restano comunque favorevoli rispetto al 2019. L’editoria, come emerge dall’analisi dei dati dell’Aie, ha retto all’onda d’urto della pandemia e anzi ne è uscita vincente, sebbene si stia affievolendo l’effetto di tale crescita. I dati relativi a lettori e case editrici crescono al Sud, pur restando sensibilmente al di sotto della media nazionale: in regioni come Campania, Puglia e Sicilia si segnala un incremento lento ma costante di lettori e realtà editoriali, mentre restano ferme Basilicata e Calabria. Ma è al Nord e al Centro che si concentra il gotha dell’editoria italiana: solo nel Lazio e in Lombardia ha sede il 38% delle case editrici italiane. Per quanto riguarda la percentuale di lettori, ovvero di chi ha letto almeno un libro non scolastico nei dodici mesi precedenti, Nord e Centro Italia superano la media nazionale di domanda di lettura, che nel 2020 è al 41,4%. Colmare il divario territoriale italiano aiuterebbe il settore editoriale a conquistare nuovi mercati e generare maggiore vivacità imprenditoriale e culturale in territori ad oggi esclusi dall’industria editoriale ().
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