Notizie e appuntamenti – 22 gennaio 2024
Il futuro della sicurezza europea: resoconto dell’Incontro del Laboratorio Europa dell’Eurispes
Si è svolto lo scorso 18 dicembre un incontro del Laboratorio Europa dell’Eurispes, presieduto dal Prof. Umberto Triulzi. Il dibattito degli esperti si è incentrato sul tema della sicurezza europea. La guerra in Ucraina, la decisione dell’Europa di avviare le trattative per l’ingresso di quel paese nell’Unione e quindi anche dei sei paesi balcanici che ne avevano già fatto richiesta, sono tutti elementi che pongono delle sfide securitarie non indifferenti per il futuro dell’Unione. L’allargamento politico del progetto europeo ai paesi dell’Est deve tenere conto della necessità di una nuova programmazione economica, politica, sociale ma anche militare e di sicurezza.
In questo quadro, il Laboratorio si propone di dar vita ad una grande iniziativa che veda la partecipazione di numerose associazioni interessate ad affrontare, in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo, temi europei di fondamentale importanza. Avviare una discussione con altre realtà associative e culturali potrebbe accentuare la risonanza delle discussioni interne all’Eurispes e riportare il dibattito sul futuro dell’Unione europea al centro dell’agenda politica dei governi. Come sottolineato dal Prof. Marco Ricceri, segretario generale dell’Eurispes, ciò servirebbe a suggerire una serie di proposte e iniziative comuni, basate su un minimo comune denominatore di ideali e prospettive (continua a leggere).
Sostenere il Corridorio Mediterraneo. Una nota dell’Osservatorio Eurispes su Infrastrutture, Trasporti e Logistica
Durante il Seminario “Transport and Logistics in the Western Mediterranean” – promosso dall’Eurispes in collaborazione con la Generalitad de Catalugna, i centri di ricerca europei IEMed e CETMO e Confitarma – sono stati analizzati lo stato attuale del Corridoio Mediterraneo e le possibili prospettive di implementazione.
Con la proposta di revisione del core network corridor TEN-T (Regolamento Ue COM (2022) 380 final), la Commissione Europea intende spostare il terminale finale da Budapest a Zagabria accentuando il peso dei corridoi Ovest-Est a Nord delle Alpi che connettono i porti del Mare del Nord e del Baltico con la Polonia e l’Ucraina sull’itinerario Rotterdam-Amburgo-Danzica verso Varsavia-Budapest e la frontiera Ucraina. In questo scenario, il baricentro economico del mercato unico si sposterebbe verso il centro Europa con evidenti effetti di emarginazione dei porti del Mediterraneo connessi al CM ed alle economie dei paesi mediterranei (Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Croazia).
Con il sostegno degli altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo – Grecia, Spagna, Malta, Cipro, Portogallo, Francia – l’Italia può riaffermare il proprio ruolo di piattaforma territoriale strategica e recuperare terreno nei nuovi processi economici, restando protagonista nel rilancio dell’Europa.
Andando in questa direzione, l’Italia dovrebbe sostenere il negoziato già avviato dal Governo della Spagna e della regione Catalana per confermare il Corridoio Mediterraneo nel tracciato deciso nel Reg. 1315/2013 del TEN-T, anche per valorizzare per asse strategico la nuova Linea Torino-Lione (TAV) connessa ai porti di Genova e Trieste con la linea AV Torino-Milano-Venezia-Trieste ed accelerare l’attuazione del progetto cross border Trieste-Divaca-Lubiana verso Slovenia e Croazia (continua a leggere).
L’Eurispes presenta il 2° Rapporto sulla Scuola e l’Università
Giovedì 8 febbraio 2024, a Roma, alle ore 11,30, presso la Biblioteca Nazionale Centrale (Viale Castro Pretorio, 105), l’Eurispes presenterà i risultati del 2° Rapporto sulla Scuola e l’Università, a vent’anni dalla prima ricerca condotta dall’Istituto nel 2003 e a cent’anni dalla riforma Gentile. Il Rapporto è edito da GIUNTI Scuola. L’accesso in Sala sarà consentito previo accredito (ufficiostampa@eurispes.eu)
Rassegna Stampa Eurispes
Una selezione degli articoli apparsi sulla stampa nel corso della settimana passata nei quali sono menzionati dati o informazioni tratti dal lavoro di ricerca svolto dall’Eurispes, è disponibile e scaricabile online cliccando qui
DAL MAGAZINE ONLINE DELL’EURISPES*
Il problema dell’autonomia della politica estera di sicurezza e difesa europea
L’Unione europea deve affrontare il problema dell’autonomia della politica estera di sicurezza e difesa europea, e i conseguenti rapporti con la NATO. Se crescerà l’autonomia della difesa europea, bisognerà innanzitutto pensare ad un graduale disimpegno finanziario dall’Alleanza, in quanto gli Stati membri dell’Unione non potrebbero essere sottoposti ad una doppia contribuzione, alla NATO e all’Ue. L’impegno strategico e politico rimarrebbe immutato, ma andrebbe ridiscusso il peso dell’Unione nell’Alleanza. Inoltre, servirebbe una collaborazione con la NATO per colmare lacune e carenze nel settore della difesa, ad oggi colmate proprio dall’industria militare statunitense. Tra i nodi fondamentali da sciogliere, c’è poi la questione del voto a maggioranza qualificata in luogo dell’unanimità, in questo caso da ampliare anche in merito a questioni di difesa e sicurezza, mentre le decisioni di natura costituzionale dovrebbero continuare ad essere prese all’unanimità. In definitiva, per costruire una politica estera credibile, l’Ue dovrà prima sciogliere i nodi istituzionali e dei rapporti con gli alleati. Così l’Ambasciatore Rocco Cangelosi nel corso dell’ultimo incontro del Laboratorio Europa dell’Eurispes (continua a leggere).
Ue, i tempi impongono rapidità di azione e innovazione delle Istituzioni europee
Le guerre e le crisi geopolitiche in atto impongono diversi interrogativi sul futuro delle Istituzioni europee. L’aggressione della Russia contro l’Ucraina ha dimostrato quanto sia ristretto il campo delle scelte politiche quando subentra il bisogno di mantenere la sicurezza, evidenziando la necessità di agire in maniera agile e rapida. Ma per migliorare l’efficienza delle Istituzioni europee in materie di politica estera e difesa, è lecito interrogarsi sui meccanismi di voto, che andrebbero modificati prima del prossimo allargamento dell’Ue, in favore di una generalizzazione della MQV, ovvero un sistema di voto a maggioranza qualificata. Si impongono poi questioni politiche e di efficienza a corto e a lungo termine, tra le quali figura il ruolo dell’Unione nell’Alleanza Atlantica. Un apparato di difesa europeo autonomo dalla NATO è realistico? Con quali tempistiche? È politicamente necessario, ma soprattutto, politicamente desiderabile? (continua a leggere).
Verso una Europa sempre più unita, non solo economicamente
Le guerre in corso, fuori e dentro l’Europa, e il ruolo subalterno dell’Ue nell’attuale quadro geopolitico dimostrano la necessità di una politica estera europea unitaria e più incisiva. L’Unione europea ha bisogno di costruirsi un ruolo importante e ben definito nello scacchiere internazionale, pena il rischio di essere completamente schiacciata dalla nuova politica di contrapposizione tra blocchi che si sta determinando nel mondo. Ciò significa adeguare le Istituzioni europee alle esigenze e alle finalità odierne, senza rinnegare i valori fondanti dell’Ue. Il nodo sulla difesa comune e sui conseguenti rapporti con la Nato rappresenta un percorso complesso ma necessario per realizzare una politica europea comune e condivisa (continua a leggere).
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