Notizie e appuntamenti – 21 dicembre 2020
Eurispes, figli della Rete: l’esposizione su Instagram
L’Eurispes ha effettuato un’analisi del social di istantanee visive per eccellenza, Instagram, con l’obiettivo di comprendere il fenomeno dell’esposizione dei figli attraverso i post e la condivisione di immagini e video che li riguardano. Sono 736.182 i post analizzati, con 96.488.755 likes, attraverso una indagine OSINT che ha monitorato gli hashtags: figli, figlio, figlia, figlie. Il periodo osservato parte dal 1° gennaio 2018 e arriva al 10 ottobre 2020.
È necessario pubblicare le foto dei propri figli? Questo interrogativo ripercorre frequentemente la sociologia moderna dinanzi all’esposizione incontrollata delle immagini di tantissimi minori sui social attraverso i profili dei genitori. Nella ricerca è stata analizzata la parola “figlio” declinata in tutti i suoi generi, ma questo non vuol dire che le foto dei minori siano circoscritte solo alle circostanze descritte (continua a leggere).
Report Osservatorio Tg Eurispes-CoRiS Sapienza.
L’attesa per la stretta sugli spostamenti nelle festività natalizie, comunicata in extremis nella serata di venerdì, ha costituito il principale tema delle edizioni di prime time, raccogliendo tra lunedì e venerdì ben 21 aperture. Nell’ipotizzare date e regole certe, i Tg hanno documentato di giorno in giorno i nuovi sviluppi, rilanciando nei servizi gli appelli dei presidenti di regione (Zaia, De Luca, Zingaretti), questa volta univoci nell’indicare l’esigenza di una stretta rigorosa. L’analisi dell’Osservatorio Tg Eurispes – CoRiS Sapienza nella settimana dal 14 al 18 dicembre (continua a leggere).
Caporalato: su Radio Radicale l’intervento di Marco Omizzolo, Eurispes
Mercoledì 23 dicembre 2020, alle ore 14,30, Marco Omizzolo, sociologo e ricercatore Eurispes sarà in diretta su Radio Radicale per parlare del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura. Conduce Andrea Billau.
DAL NOSTRO MAGAZINE ONLINE*
Metafore per l’Italia. Il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, su: “I poveri in giacca e cravatta”
Era il 2005, solo qualche anno prima della grande crisi dei subprime, quando l’Eurispes segnalava il progressivo impoverimento dei ceti medi e coniava la definizione di un nuovo tipo di povertà, ovvero i “poveri in giacca e cravatta”. Un’immagine che si ripropone nella difficile attualità di questi mesi di pandemia e che sembra aver riportato indietro le lancette dell’orologio.
Nella rubrica “Metafore per l’Italia”, pubblichiamo un’altra riflessione del Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, estratta dal libro La Repubblica delle Api (continua a leggere).
La Prefettura, o delle regole della legalità
«La camorra ha “mutato pelle”. La strategia militare non è più pagante e le mafie casertane sono ormai diventate mafie di affari. Il loro principale obiettivo è il reinvestimento dei capitali illecitamente accumulati. Ecco perché il contrasto alla criminalità organizzata richiede non solo la massima attenzione da parte degli apparati della sicurezza, ma anche il consenso e il coinvolgimento della classe imprenditoriale, dei lavoratori, delle rispettive organizzazioni e di tutta la società civile». In questo senso: «L’utilizzo economico dei beni confiscati ha non solo un alto valore simbolico, ma deve rappresentare pure un valido strumento di crescita e di progresso economico e sociale». E in fine aggiunge: «Il sistema della documentazione antimafia e delle interdittive è ormai una delle punte di diamante della prevenzione antimafia. Contrariamente a quanto talvolta sostenuto in certi ambienti, le interdittive non “strozzano” l’economia». Ecco alcuni passaggi dell’intervista al Prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto, realizzata per il magazine dell’Eurispes da Sergio Nazzaro nella rubrica “Cosa vuol dire mafia? – Dialoghi sulla legalità” (continua a leggere).
Il Natale dei filosofi
Il Natale, pur essendo una festività di natura religiosa, coinvolge i nostri costumi al punto tale da essere argomento di riflessione e fascinazione per il mondo della filosofia, benché rappresenti un tema non facile e speculativamente insidioso, in quanto il filosofo che indaga il Natale tiene a preservare la sua laicità alla stregua di una garanzia. Da Schopenhauer a Sarte, dai doni ricevuti da Nietzsche al Mistero del Natale di Edith Stein, fino a Galimberti e Cacciari, una riflessione sul Natale da parte di illustri pensatori del passato e del nostro tempo (continua a leggere).
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