Notizie e appuntamenti – 19 febbraio 2024
Idrogeno verde. Transizione sostenibile. L’Eurispes tra i promotori del workshop
Mercoledì 6 marzo 2024, a Roma presso il Senato della Repubblica (Sala Capitolare – via della Minerva, 38), dalle ore 10,00 alle 17,30, avrà luogo il workshop dal titolo “Idrogeno verde. Transizione sostenibile” promosso da Sapienza Università di Roma – Dipartimento di Chimica, Ecoitaliasolidale ed Eurispes. Tre i punti attorno ai quali ruoterà il dibattito: mobilità sostenibile, applicazioni al patrimonio edilizio, decarbonizzazione. Per informazioni: ufficiostampa@eurispes.eu
Migranti irregolari vittime di reato: Marco Omizzolo, ricercatore dell’Eurispes relatore al convegno organizzato dall’Università di Milano
Giovedì 22 febbraio 2024, a Milano (Sala Napoleonica – Via Sant’Antonio, 12) si svolgerà l’incontro dal titolo “Percorsi di denuncia sicura per le vittime di reato con status migratorio irregolare” promosso dall’Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze giuridiche “Cesare Beccaria”, insieme al Comune di Milano e alla Cooperativa lotta contro l’emarginazione. All’interno della sessione “Una prospettiva sul campo: storie e testimonianze delle persone migranti vittime di reato” (dalle ore 11,00 alle 13,00) è previsto l’intervento di Marco Omizzolo, ricercatore dell’Eurispes. La sessione è presieduta da Marco Scoletta, Università degli Studi di Milano, e sono previsti gli interventi di Paola Moscardino, La7 – Corriere del Mezzogiorno, Monica Napoli, Sky Tg 24, Giampiero Rossi, Corriere della Sera, Roberto Cornelli, Università degli Studi di Milano.
Rassegna Stampa Eurispes
Una selezione degli articoli apparsi sulla stampa nel corso della settimana scorsa nei quali sono menzionati dati o informazioni tratti dal lavoro di ricerca svolto dall’Eurispes, è disponibile e scaricabile online cliccando qui.
DAL MAGAZINE ONLINE DELL’EURISPES*
La vera inclusione scolastica è garantire buoni livelli di apprendimento per tutti
La Scuola italiana ha bisogno di una profonda riflessione pedagogica e strutturale, e di formulare un’offerta formativa inclusiva, basata sull’apprendimento di livello per tutti. Sono questi, secondo Roberto Ricci, Presidente Invalsi, gli obiettivi principali della scuola italiana per affrontare il futuro. Si evidenzia, soprattutto, la necessità di un approccio analitico e scientifico in merito alla scuola e all’istruzione: la complessità di questo settore non può essere compresa né risolta solo sulla scorta di esperienze personali. Inoltre, una vera inclusione non può limitarsi al numero di anni trascorsi a scuola dagli alunni: bisogna farsi delle domande su che cosa contengano quegli anni in termini formativi, a maggior ragione in un contesto italiano ed europeo dove al titolo di studio corrisponde un valore in termini di competenza professionale. Infine, bisogna porsi degli obiettivi più ambiziosi, in linea con gli standard di apprendimento e digitali richiesti a livello europeo (continua a leggere).
La Scuola sia baluardo di conoscenza, tolleranza e spirito critico: intervista a Paolo Pagliaro
In un presente dove gli investimenti in ed-tech prendono sempre più spazio, mettendo in discussione l’istruzione come bene pubblico, la Scuola italiana resta una roccaforte di valori come la conoscenza, il senso critico, la tolleranza. È quanto emerge nell’intervista a Paolo Pagliaro, Direttore dell’agenzia giornalistica 9Colonne e autore televisivo. L’istruzione in Italia è un settore che rischia un declino simile a quello della Sanità pubblica, ma che ha in sé molteplici risposte per il futuro, da individuare e mettere a servizio del Paese. Tra queste, una maggiore attenzione agli Istituti professionali che forniscono competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro, e che in Germania rappresentano un motore dell’economia con circa 800.000 iscritti, rispetto ai 20.000 presenti in Italia. In quest’ottica, anche il declino demografico va interpretato non solo come una minaccia, ma come un’opportunità di convogliare risorse verso una maggiore qualità dell’insegnamento e nella lotta al fenomeno della dispersione scolastica (continua a leggere).
Nascita geologica e nascita giuridica delle Isole: intervista a Niki Aloupi
La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982 attualmente è il punto di riferimento giuridico che regola le questioni di diritto internazionale in merito alle Isole e alla loro definizione. Per gli Stati firmatari della Convenzione, esistono per le Isole due status giuridici distinti: quello delle Isole “normali” e quello delle Isole rocciose inabitabili e non economicamente redditizie. Ma più spinosa è la definizione della nascita geologica di un’Isola in relazione alla sua nascita giuridica: le due definizioni non sono aderenti né conseguenti, come chiarisce ampiamente Niki Aloupi, docente di Diritto pubblico internazionale all’Università di Parigi-Panthéon-Assas, ed esperta di Diritto del mare. Nell’intervista per il nostro magazine, Niki Aloupi offre una panoramica sulla situazione giuridica internazionale delle Isole e sui vuoti normativi ancora in essere (continua a leggere).
È guerra totale contro la “trappola dei Social”
I Social network hanno modificato la comunicazione tra le persone, il linguaggio della politica e i suoi contenuti, fino a condizionare molti aspetti della nostra vita. Un uso massivo e diffuso a tutti i livelli della società, ma che rischia di mostrare i suoi effetti più nefasti sui più giovani, minandone la salute mentale e i livelli di autostima. Infatti, i meccanismi di affezione e dipendenza dai Social si basano sulla ricerca di una ricompensa in termini di approvazione e gratificazione, dinamiche che possono creare nei più giovani problematiche a livello emozionale, cognitivo, relazionale. Per questo motivo, molte autorità statunitensi, primo fra tutti il Sindaco di New York, Eric Adam, hanno dichiarato guerra ai Social network e alle Big Tech che li regolano, fino a portare Mark Zuckerberg di fronte al Congresso per rispondere a una serie di suicidi e comportamenti deviati dei giovani statunitensi. Si tratta di un primo passo verso la responsabilizzazione delle imprese tecnologiche in merito ai problemi creati dalla dipendenza dai Social, ma la strada verso una completa tutela dei minori da un uso smodato di questi strumenti è ancora lunga (continua a leggere).
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