Notizie e appuntamenti – 10 agosto 2020
30° Forum Economico di Krynica (Polonia): Eurispes è tra i principali partner istituzionali
Sarà il futuro dell’Europa nell’era del Coronavirus il tema centrale della 30esima edizione del Forum Economico di Krynica in programma dall’8 al 10 settembre. Oltre 4mila ospiti, tra leader politici, esperti di economia e sociologi, e circa 600 giornalisti sono attesi per l’incontro più importante tra le élites politiche ed economiche dell’Europa centrale e orientale che si svolge in Polonia. L’Eurispes è tra i principali partner istituzionali della Conferenza e il suo magazine di approfondimento e informazione, L’Eurispes.it darà il suo contributo come media partner (continua a leggere).
DAL NOSTRO MAGAZINE ONLINE*
Il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara. “Una raccomandazione: amare l’Italia”
«Amare il Paese significa considerarlo non un territorio proprio ma la casa di tutti. Sbaglia quasi sempre, un Governo che si ritiene “il primo” di una nuova era». Nella rubrica “Metafore per l’Italia”, pubblichiamo un’altra riflessione del Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, contenuta nel nuovo libro L’Italia del “Nì” (Minerva Edizioni). (continua a leggere).
Privacy e riciclaggio: “Lei non sa chi sono io o, almeno, non dovrebbe”.
Il caso del compagno di Casalino deve portare ad una riflessione sull’applicazione delle norme antiriciclaggio e sul diritto alla privacy. Bisognerebbe dare spazio alle indagini, anche giornalistiche, dalle quali possono emergere nuovi casi di sospetto riciclaggio e/o finanziamento del terrorismo e, invece, mettere un freno a quegli articoli di stampa o servizi giornalistici che rivelano informazioni che ragionevolmente sono già oggetto di indagini giudiziarie che, per effetto della violazione degli artt. 38 e 39, rischiano di essere seriamente compromesse per colpa di un incauto esercizio del diritto di cronaca. Una riflessione di Giuseppe Miceli (continua a leggere).
Le mafie, tra realtà e rappresentazione (prima parte)
Col mutare dei linguaggi e delle tendenze, d’altra parte, anche il racconto della mafia è profondamente cambiato nel corso degli anni. Fino allo scorso Millennio la crime story, quella in cui i protagonisti della narrazione sono i criminali, era un genere che nella Tv italiana, affollata di carabinieri e poliziotti, rigorosamente in chiave buonista e celebrativa, aveva trovato raramente spazio. L’Italia era il Paese di fiction come Il maresciallo Rocca, Carabinieri, Linda e il brigadiere, e in parte lo è ancora – soprattutto sui canali generalisti –, come testimoniato dall’amore del pubblico per Il commissario Montalbano ed i carabinieri di Don Matteo. Adesso, però, si sono affermate sempre più le storie nelle quali i protagonisti sono i criminali, anziché coloro che li perseguono. L’analisi di Raffaella Saso, Vicedirettore dell’Eurispes (continua a leggere).
“Sono troppi”: pregiudizi e stereotipi della narrazione anti-Rom
In Italia persiste una forte stigmatizzazione nei riguardi delle varie comunità Rom. “Sono troppi” è l’affermazione più frequente tra gli intervistati di una ricerca pubblicata sulla Rivista Società Mutamento Politica dell’Università di Firenze dal titolo “La condizione dei Rom (SRC) in Italia tra processi di discriminazione, esclusione e segregazione lavorativa”. In molti ritengono che i Rom sarebbero tra i 500.000 e più di 2 milioni, quando secondo le stime più accreditate sarebbero tra i 150 e i 170.000. Secondo l’indagine l’89% degli italiani intervistati è convinto che i Rom vivano di espedienti e furti, che sfruttino i bambini o che li rubino. Il 93% è inoltre convinto che abitino nei campi per loro scelta, l’88% che siano nomadi (quando in realtà le famiglie che viaggiano sono solo il 2-3%) e il 67% di essere ostile nei loro confronti. L’approfondimento di Marco Omizzolo (continua a leggere).
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