Medio Oriente “senza pace” sui Tg. Report Osservatorio Tg Eurispes – CoRiS Sapienza

La drammatica escalation del conflitto tra Hamas ed Israele, che ha prodotto tra lunedì e venerdì oltre 130 vittime, è con 16 aperture l’argomento dominante per tutti, con le testate che si servono della parola “guerra” fin da titoli di martedì. Di fronte a questo scenario, l’informazione mainstream appare chiaramente schierata in favore dello Stato israeliano, anche se non mancano nei servizi dei Tg Rai e La7 passaggi che si concentrano sulla assenza di diritti per gli israelo-palestinesi. Buone nel complesso le analisi, con Tg3 e Tg2 che, giovedì, raccolgono, rispettivamente, gli interventi del direttore di Limes, Lucio Caracciolo – che si concentra sulla crisi di leadership di Netanyahu – e dell’ex ministro britannico Jack Straw, che invoca l’intervento americano. Queste alcune indicazioni emerse dal monitoraggio dell’Osservatorio Tg Eurispes – CoRiS Sapienza dal 10 al 14 maggio.

La parabola del calo dei contagi si traduce in edizioni meno assorbite dalla narrazione del Covid, con ormai buona parte delle regioni in giallo. Quasi metà delle aperture, 14, resta comunque dedicata ai temi della ripartenza, con il dibattito sul coprifuoco. Attenzione anche ai segnali di ripresa dell’economia, con titoli per i Tg delle 20, e alla vicenda del vaccino italiano Reithera, fermo in fase di sperimentazione per lungaggini burocratiche: per Tg La7 «una storia tipicamente italiana».

Cresce in settimana l’attenzione alla politica interna, con numerosi servizi dedicati all’attività dei partiti in vista delle prossime elezioni amministrative. Diversi i titoli del Tg4 sulle divisioni tra Pd e Cinque Stelle sui candidati per le maggiori città, ed in particolare su Roma, con l’avanzata del nome di Roberto Gualtieri; analisi puntuali da parte anche da parte di Tg La7 e Tg3. Spazio sui Tg Rai e La7 alle indagini per gli insulti e le minacce rivolte via web al Presidente della Repubblica, che hanno visto coinvolte anche personalità di destra come lo storico Marco Gervasoni.

L’arrivo in pochi giorni di più di 2mila profughi a Lampedusa riporta, dopo lunga assenza, il tema migratorio in primo piano, con 9 titoli e numerosi richiami nella prima parte della settimana e diversi riferimenti al discorso di Mario Draghi di mercoledì (titoli per tutti). Quasi inevitabilmente questo tema “classico” per la comunicazione mainstream si ripropone con il vetusto corredo dell’“emergenza” (soprattutto sul Tg4), e le cifre sottolineate assecondano i toni allarmistici della politica; minore attenzione all’attività del ministro Luciana Lamorgese, a vantaggio degli interventi di Matteo Salvini sull’Europa che «non collabora alle redistribuzioni» (3 presenze nei titoli). Sempre Salvini torna, venerdì, al centro dell’attenzione mediatica per il non luogo a procedere per il caso Gregoretti perché «il fatto non sussiste»: titoli per tutti, con apertura per il Tg4 e lunga intervista sul Tg2, nella quale il leader leghista rivendica la correttezza del suo intervento per «difendere i confini». Spazi risicati alla voce dei migranti, con Tg3 che dedica, giovedì, un servizio ad una buona storia di integrazione proprio sull’isola di Lampedusa.

Per la cronaca, prosegue l’attenzione alla triste vicenda di Luana D’Orazio, morta mentre lavorava in una fabbrica tessile di Montemurlo (Prato). Doppio titolo per il Tg3 alla vicenda di una ragazza camerunese uccisa e fatta a pezzi a Bologna, ed alla gara di solidarietà nata per farne ritornare i resti in patria.

Esaurite le polemiche su Fedez, il dibattito sulla legge Zan scompare dalle scalette, eccezion fatta per un sondaggio sul tema proposto lunedì da Tg La7. Da segnalare, inoltre, un interessante servizio di Studio Aperto che dà voce agli appelli di una madre cinese residente da anni in Italia ed appartenente alla minoranza uigura, che denuncia la vicenda dei suoi quattro figli, detenuti in un campo di rieducazione.

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