La pandemia “morde di meno”, Mes in primo piano sui Tg. Report Osservatorio Tg Eurispes-CoRiS Sapienza

Prime time, meno spazio ai “numeri” del contagio. MES e Recovery Fund, en plein di aperture. Dopo Maradona, l’addio al “Pablito Mundial”

I Tg dal 7 all’11 dicembre – Dopo mesi di dominio incontrastato del prime time, la cronaca dell’epidemia passa in secondo piano: solo 3 aperture (tutte di Studio Aperto) sui “numeri” del Covid, meno del 10% sulle complessive 35 tra lunedì e venerdì. La pandemia “morde di meno”, e col vaccino dietro l’angolo – titoli per tutti martedì ai primi vaccinati in UK, con apertura per Tg5 – l’informazione sembra averci “fatto il callo”. Perfino la conta giornaliera delle vittime, che resta comunque molto grave – venerdì l’Italia era il quinto paese per morti di Covid al mondo, superando il Regno Unito –, non è oggetto di particolare attenzione nei servizi.

A reclamare spazio in prima pagina è ancora una volta la politica, con gli attesi appuntamenti per il voto sulla ratifica della riforma del MES e le forti polemiche nella maggioranza sulla governance del Recovery Plan: 25 aperture, con doppio o triplo titolo per rilanciare le consuete prese di posizione. Il superamento del veto di Ungheria e Polonia, che permetterà all’Italia, in un futuro prossimo, di iniziare a beneficiare dei 209 miliardi del Recovery Fund, viene da tutti attribuito alla efficace mediazione di Angela Merkel; sono pochi, però, i servizi che illustrano i dettagli di questa difficile intesa. Più spazio viene dato agli scontri nella maggioranza sul MES, poi rientrati; a seguirli con grande attenzione i Tg Mediaset che, come il Tg La7, inquadrano in parallelo da lunedì lo “strappo” dei renziani sul Recovery Fund: apertura mercoledì per il Tg di Mentana, mentre giovedì il Tg5 approfondisce le mosse di Renzi (citato ben 18 volte nei titoli) con Cerasa de Il Foglio. Presente in misura minore il dibattito sulle restrizioni per le feste, con apertura solo per il Tg2 di venerdì.

Pablito, l’Italia piange il campione del Mundial spagnolo. Caso Regeni, dopo 5 anni il processo “italiano”. Mentana: «Su vicenda Zaky l’Egitto è recidivo».

La scomparsa di Paolo Rossi, il “Pablito Mundial” leggenda di Spagna 1982, si abbatte sulle edizioni di giovedì, guadagnandosi le aperture di Studio Aperto, Tg5, Tg2 e un doppio titolo da parte dell’ammiraglia Rai. Grande il trasporto nei servizi, con parole di commiato anche da parte del Presidente Mattarella.

Nella stessa giornata, altre 3 aperture (Tg3, Tg1, Tg La7) vanno invece alla conclusione dell’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, che dopo 5 anni di indagini hanno acclarato le responsabilità dei servizi segreti egiziani, producendo giovedì il rinvio a giudizio di 4 agenti: 12 titoli tra lunedì e venerdì, con nuove testimonianze audio proposte da Studio Aperto, Tg3 e Tg La7. La condotta dell’Egitto era stata analizzata dal prime time già ad inizio settimana per il prolungamento della prigionia di Patrick Zaky (titoli per Tg3 e Tg1), con alcune testate in aperta critica verso la Francia di Macron, che proprio in questi giorni ha conferito al Presidente al-Sisi la Legion d’onore (titoli per il Tg5 e Studio Aperto); durissimo a fine servizio Mentana «Ci siamo fatti sentire troppo poco. L’Egitto è recidivo, e l’Italia non può restare sola».

In una settimana in cui le manifestazioni per il rilascio dei pescatori trattenuti in Libia da Haftar hanno trovato poco spazio (brevi menzioni da parte dei Tg Mediaset), l’appello lanciato venerdì dal Consiglio europeo per la loro liberazione figura nei servizi di Tg3 e Tg5.

Da segnalare il report del Tg La7 di lunedì dedicato all’emergenza disoccupazione, dal quale emerge che secondo dati di Unioncamere almeno 220mila posti di lavoro sarebbero vacanti per la difficoltà di incrociare domanda ed offerta.

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