La crisi di governo paradossalmente mette in secondo piano il Recovery Fund. Report Osservatorio Tg Eurispes -CoRiS Sapienza

Il prime time e “l’incomprensibile” crisi di governo. Silenzio sul Recovery Plan. Vaccinazioni, il primato italiano in Europa. Trump “rimosso” dai social: le riflessioni di Tg2 e Tg5
I Tg dall’11 al 15 gennaio – Con l’anno nuovo l’Osservatorio Tg Eurispes-CoRiS Sapienza riparte nella settimana in cui precipita la crisi di governo. La rottura tra Renzi e la maggioranza, consumata con il ritiro delle ministre di Italia Viva, “piomba” sulle edizioni di mercoledì, dominando le successive giornate. L‘informazione non può che prospettare i possibili scenari e rilanciare le dichiarazioni dei protagonisti (Renzi, Conte, Zingaretti, Di Maio e Salvini) in attesa del voto al Senato di martedì 19, che decreterà la sorte del governo Conte 2. In vista di questo appuntamento, i Tg Mediaset e Tg2 propongono il giudizio di diversi commentatori ed editorialisti (Fontana del Corriere, Porro de Il Giornale e Palombelli di Forum). Nel rilanciare gli interventi di un Renzi “eterno rottamatore”, non senza qualche elemento di “folklore politico”, Tg4 è forse la testata che meglio indaga i retroscena e le ragioni dietro questa rottura, presentata come “incomprensibile” da tutte le forze di maggioranza.
Paradossalmente, proprio a causa della tempesta politica, l’avanzamento del Recovery Fund, con il piano di spese da 210 miliardi, passa totalmente in sordina, nonostante sia in teoria all’origine della spaccatura nella maggioranza.
Sul fronte dell’epidemia l’attenzione rimane alta, anche se la tempesta politica fa slittare, tra mercoledì e giovedì, a metà edizione i dati del contagio. Venerdì, Tg1 e Tg3 e Studio Aperto aprono sulle misure del nuovo Dpcm che introduce nuove restrizioni nelle 3 nuove regioni rosse e nelle 12 arancioni. Ripresi da tutti, gli appelli di Brusaferro che, a fronte di un indice di positività leggermente in calo, segnala comunque l’alto rischio che il contagio sfugga di mano, in uno scenario che vede l’Italia superare le 80.000 vittime. Soddisfazione da parte di tutti per i risultati della vaccinazione, che da venerdì ci vede al primo posto in Europa con ben un milione di somministrazioni. Da segnalare, poi, la copertina di martedì del Tg5 dedicata ad una riflessione su “l’anno del Covid”, nell’anniversario della prima vittima accertata di quella che il 12 gennaio 2020 veniva descritta come una misteriosa polmonite (primo titolo anche per Tg1). Anche Tg La7 presenta, lunedì, un approfondimento sull’impatto avuto dalla pandemia sulla vita degli italiani, ponendo al centro la rivoluzione portata dallo smart working.
Risicati gli spazi per gli esteri, assorbiti in larga parte dal fronte americano con il secondo voto d’impeachment per Trump e l’attesa per il giuramento di Biden, in uno scenario di tensione generale (14 titoli) che attanaglia gli States. La decisione dei principali social network di oscurare gli account di Trump, descritto come “sempre più all’angolo”, stimola interessanti riflessioni da parte di Tg2 e Tg5, con quest’ultimo che intervista Edoardo Fleischner, docente all’Università statale di Milano, e Paolo Mieli. Da apprezzare gli interrogativi lasciati aperti dalla testata di Clemente Mimum che, nell’affrontare la vicenda di Trump, si domanda se e quanto sarebbe lecito applicare simili censure nei confronti di altri leader nel mondo assai più repressivi e violenti.
Da ultimo, da segnalare la copertura del Tg3 sul dramma dei migranti bloccati da oltre un mese al confine tra Bosnia e Croazia, tra le macerie di un campo bruciato, dove rischiano di morire per il gelo. In uno scenario in cui “quando va bene” l’immigrazione esiste sulle testate solo in termini di cifre, è importante che almeno una testata del Servizio Pubblico si mostri vigile nel segnalare queste vicende nella loro drammatica concretezza.