Firmato accordo di collaborazione tra l’Eurispes e l’Università North-West Open Technical – NWOTU di San Pietroburgo

Il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, ha firmato l’accordo di collaborazione scientifica e culturale proposto dalla Prof. Natalia E. Petrova, Direttore Generale della North-West Open Technical University – NWOTU di San Pietroburgo. L’obiettivo dell’accordo è promuovere studi e ricerche di comune interesse finalizzate ad approfondire tematiche relative ai principali cambiamenti collegati alla accelerazione delle politiche e piani per lo sviluppo sostenibile che, con il 2021, sono entrate in una fase di grande accelerazione in tutto il mondo, secondo le raccomandazioni delle Nazioni Unite sul “Decennio di Azione” (Decade of Action). In particolare con tale accordo, l’Eurispes e la NWTO organizzeranno iniziative congiunte finalizzate a promuovere e dare un impulso alla collaborazione tra le diverse discipline scientifiche che operano nei diversi àmbiti economici, sociale e ambientale secondo gli orientamenti del programma “Science-Policy Interface – SPI” che accompagna l’Agenda 2030 dell’ONU e i princìpi in esso contenuti circa la “responsabilità sociale ed etica della scienza”.

La collaborazione tra l’Eurispes e l’Università di San Pietroburgo, la più importante istituzione di insegnamento a distanza della Russia, farà riferimento ad un programma comune di attività elaborato con i responsabili di uno specifico “Centro di Ricerche per le Innovazioni Industriali” costituito nel mese di agosto 2021 e diretto dalla Prof.ssa Elena Repman.

Nella lettera di proposta di accordo, la prof. Natalia E. Petrova ha evidenziato che la scelta dell’Eurispes quale partner dell’iniziativa è stata motivata dal fatto che l’istituto italiano è considerato tra «i migliori think tank a livello internazionale per importanza e autorevolezza» che si è distinto in particolare per il contribuito dato «all’emergere di numerosi fenomeni sociali nascosti o poco conosciuti». Dal canto suo, il Presidente Gian Maria Fara ha espresso un vivo apprezzamento per la scelta di concentrare l’accordo sulla sfida comune dello sviluppo sostenibile e sulla necessità di facilitare la cooperazione tra le diverse discipline scientifiche coinvolte, ancora oggi troppo spesso ancorate e chiuse nei loro àmbiti specifici.

 

 

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