Eurispes, Rapporto Italia 2017. Il 63,7% dei cittadini si pronuncia a favore di una legge sulla responsabilità civile dei magistrati

Un imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva per il 67,3% degli italiani, ma non è d’accordo con questo principio costituzionale il 32,7%. Gli errori giudiziari sono dovuti soprattutto al cattivo funzionamento della macchina giudiziaria nel suo complesso (37,1%) e al lavoro dei magistrati (27,4%); questi ultimi dovrebbero sottostare ad un legge sulla responsabilità civile in caso di errore (63,7%). Le intercettazioni sono necessarie per il contrasto ai reati (47,8%) anche se occorre tutelare la privacy delle persone (40,9%).

Il 67,3% degli italiani (-9,9% rispetto al 2011) aderisce favorevolmente al principio sancito dall’art. 27 della Costituzione secondo cui un imputato non è considerato colpevole fino alla condanna definitiva, eppure ben il 32,7% non è d’accordo.

Il 37,1% dei cittadini individua come causa degli errori giudiziari il cattivo funzionamento della macchina giudiziaria nel suo complesso; a seguire il lavoro dei magistrati nel 27,4% dei casi; mentre il 13,7% indica come causa i pubblici ministeri delle procure che non fanno bene il lavoro di indagine.

Il 63,7% dei cittadini si pronuncia a favore dell’introduzione di una legge sulla responsabilità civile dei magistrati.

Il 47,8% dei cittadini ritiene le intercettazioni uno strumento fondamentale per prevenire e reprimere i reati; mentre il 40,9%, pur condividendo questa posizione, si preoccupa che sia tutelata comunque la privacy delle persone; l’11,3% si dichiara invece contrario poiché le intercettazioni rappresentano una limitazione della libertà personale.

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