Eurispes, Osservatorio Sicurezza, prima riunione insediamento Comitato Scientifico
Eurispes, Osservatorio Sicurezza,
la prima riunione e l’insediamento del Comitato Scientifico
Ragionare attorno ad un nuovo concetto di sicurezza: un bene di rilievo costituzionale, condivisa e “partecipata”
I costi della sicurezza e dell’insicurezza, la paura e le paure, la difesa dell’Italia, il rapporto tra sicurezza e comunicazione, le organizzazioni straniere criminali in Italia. Sono i primi temi a cui lavorerà nei prossimi mesi il nuovo Osservatorio sulla Sicurezza creato dall’Eurispes e guidato dal Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette, già Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri.
Il Comitato Scientifico, al quale partecipano rappresentanti delle diverse Forze di Polizia, delle Forze Armate, dei Dicasteri degli Esteri e delle Università, alti Magistrati da sempre impegnati nel contrasto alla criminalità, figure di vertice ed esperti di infrastrutture critiche ed Enti nazionali fortemente interessati ai temi della sicurezza, si è ufficialmente insediato mercoledì 16 maggio.
Ad aprire i lavori il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Cafiero De Raho: “Sono onorato di partecipare al nuovo Osservatorio dell’Eurispes, il cui Comitato Scientifico è costituito dai migliori uomini del nostro Stato. Sono certo che potrà svolgere un ruolo molto importante in un momento in cui il tema della sicurezza non può prescindere dal prendere in considerazione il fenomeno del terrorismo. Di certo, il compito dell’Osservatorio non sarà quello di cercare le strategie per contrastarlo, bensì quello di contribuire alla conoscenza del fenomeno nei suoi molteplici e contraddittori volti”.
Il Presidente dell’Osservatorio, il Generale Tullio Del Sette ha spiegato: “Ho aderito con entusiasmo all’invito del Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, di guidare l’Osservatorio sulla Sicurezza, perché abbraccia una tematica che ha caratterizzato il mio percorso di vita. Sono profondamente convinto che la sicurezza rappresenti la base per una garanzia di libertà e democrazia. In una situazione di poca sicurezza, anche l’esercizio dei diritti è assai limitato”. Il Generale ha aggiunto: “Le finalità dell’Osservatorio saranno quelle di realizzare monitoraggi, analisi; indagare, senza pregiudizi, la situazione generale e settoriale della sicurezza; diffondere conoscenza affidabile all’opinione pubblica, e, finalità non secondaria, cercare di valorizzare l’azione che le Istituzioni svolgono per contribuire alla sicurezza dei cittadini”.
Nel corso della sua storia l’Eurispes ha prodotto molte ricerche sul tema della sicurezza. “Si tratta di un interesse antico, perché pensiamo che i diversi aspetti legati a questo macro-tema debbano e possano essere determinanti anche per la crescita sociale e civile del Paese”, ha commentato il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara. “Abbiamo deciso, quindi, di mettere a sistema questa esperienza, creando un Osservatorio che produca indagini, ricerche, conoscenza su un tema spesso sottovalutato, o al contrario, in alcune occasioni, addirittura sovrastimato e strumentalizzato. Anche in questo caso, l’approccio dell’Eurispes vuole essere interdisciplinare, motivo per cui sono state invitate a farne parte personalità ed eccellenze che possono contribuire, ciascuna con la propria esperienza, a produrre “sapere” su una realtà complessa da mettere a disposizione dei decisori politici e istituzionali”.
All’incontro ha partecipato anche il Prefetto di Roma, Paola Basilone, che ha posto l’attenzione sulle questioni relative alla città di Roma: “Sono due i fattori che contribuiscono ad elevare il senso di insicurezza dei cittadini: da una parte, l’amplificazione di alcuni fenomeni di criminalità da parte degli organi di informazione, che spesso diffondono una concezione della sicurezza qualunquista e poco attenta; dall’altra, il fenomeno dell’immigrazione e la presenza sul territorio di una comunità rom, quella non regolare e non integrata, che determina nella cittadinanza intolleranza e, spesso, un vero e proprio rifiuto. Quello che è complicato da gestire è il disordine, anche perché il decreto ministeriale sul degrado urbano ha trovato un’applicazione a macchia di leopardo”.
Il Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, Giovanni Russo, vicepresidente dell’Osservatorio, ha spiegato: “Il meccanismo che guiderà l’attività dell’Osservatorio è quello della complementarietà dei saperi e delle competenze; nostro obiettivo è avviare una discussione in massima libertà, un think thank collettivo. Che cos’è la sicurezza e che cos’è la paura? Partiamo dal concetto di sicurezza come bene di rilievo costituzionale, e, insieme, come limite ad alcuni diritti fondamentali, poiché garantire la sicurezza non è solo compito specifico degli apparati dello Stato. Dobbiamo ragionare in termini nuovi di sicurezza condivisa e “partecipata”.
Insieme a Russo, alla vicepresidenza dell’Osservatorio anche Roberto De Vita, esperto di cybersecurity, che ha parlato dei rischi connessi al cybercrime e della necessità di utilizzare nuovi strumenti per garantire la sicurezza informatica.
Numerosi gli interventi durante il dibattito tra i membri del Comitato Scientifico. Tra questi, quello del Procuratore della Repubblica di Bologna, Giuseppe Amato, del Direttore del Dap, Santi Consolo, del Direttore Generale del Consorzio CBI/ABI, Liliana Fratini Passi, del Direttore della Dia, Giuseppe Governale, del Direttore Generale del MIUR, Giovanna Boda, del Presidente dell’Osservatorio Salute e Legalità di Eurispes/Enpam, Vincenzo Macrì, del Direttore Dipartimento CNR, Emilio Fortunato Campana, dei rappresentanti delle Forze Armate, il Ten. Gen. Mario Alberto Germani e il Gen. Giuseppe Arbore.