Conferenza europea sulla Media Literacy
Cittadini e Media: Il ruolo dei Mass Media e la partecipazione dei cittadini alla vita democratica
Prende il via la campagna per la raccolta di firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre questa materia nelle scuole italiane
La prossima Conferenza sulla Media Literacy si terrà a Madrid, presso il Senato spagnolo
È iniziata la campagna per la raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare che ha lo scopo di introdurre nelle scuole italiane la Media Literacy, ossia l’educazione degli insegnanti e degli studenti al complesso mondo dei mezzi di comunicazione moderni.
L’iniziativa è stata presentata da Luca Borgomeo, Presidente dell’Associazione spettatori – Aiart, durante la Conferenza internazionale sulla Media Literacy, promossa dall’Associazione Europea, EAVI dall’EURISPES e dalla stessa AIART. La Conferenza, che ha visto la partecipazione di esponenti politici, esperti e rappresentanti del mondo delle Associazioni, ha preso atto che la Media Literacy – educazione ai media – è ormai diventato un argomento di grande rilievo, anche in riferimento al dibattito in corso al Parlamento Europeo, impegnato nell’approvazione di una risoluzione in materia e del Parere positivo approvato di recente dal Comitato Europeo delle Regioni.
Tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza di avviare un adeguamento del sistema educativo italiano ai nuovi orientamenti comunitari, come già avvenuto da alcuni Paesi Europei.
In particolare, il Presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ha sottolineato come «la materia della Media Literacy richieda maggiori interventi educativi nelle famiglie e nel mondo della scuola più che una vera e propria legislazione in materia». Per l’ex Ministro delle Comunicazioni si tratta di promuovere iniziative culturali nella società civile perché la Media Literacy richiede innanzitutto un processo di maturazione culturale.
Per l’on. Paolo Gentiloni, Ministro-ombra del Pd per il settore delle Comunicazioni, nel mondo dei media va rilanciato e riaffermato con forza il valore della funzione pubblica di questi strumenti che sono essenziali per stimolare la partecipazione attiva dei cittadini anche alla vita delle Pubbliche Istituzioni.
Il parlamentare Europeo Giulietto Chiesa, invece, ha denunciato come «di fronte al progresso tecnologico che investe il mondo dei media, i cittadini italiani ed europei stiano vivendo un grandissimo fenomeno di “analfabetizzazione”, molto pericoloso anche per la vita democratica delle nostre società».
La Conferenza ha visto anche la partecipazione di alcuni fra i più importanti operatori del settore della comunicazione come Giuseppe Cerbone, Amministratore delegato e Direttore generale dell’ANSA, Giuseppe Feyles, Direttore di Rete 4, Franco Scaglia, Presidente di Rai Cinema, Marina Pizzi, Direttore artistico di Sat2000 e Sergio Valzania, Direttore dei programmi Radiorai. Dai diversi interventi è emersa una chiara consapevolezza della netta distinzione di ruolo e di funzioni che spettano alle televisioni commerciali e/o private rispetto alla Tv pubblica. In ogni caso, i mezzi radiotelevisivi devono essere chiamati a svolgere una chiara funzione educativa, seppur con diverse modulazioni.
Per Valzania, Direttore dei programmi Radiorai, inoltre, «bisogna stare attenti a non fare gli errori del passato e a non fare errori moderni. Quando nacque la stampa a caratteri mobili si disse che si trattava una comunicazione fuori controllo che rischiava di trasmettere una menzogna e una cultura iconografica comune. Non riportiamo gli stessi errori sulla Tv – ha continuato Valzania – e sui new media: la scuola è importante, ma non è tutto. L’Italia dei prossimi decenni sarà giudicata da persone che hanno già esaurito il loro ciclo scolare ed è soprattutto a loro che si deve rivolgere un’educazione alla Media Literacy».
Per Cerbone, invece, «questa è una materia difficile da regolamentare. Ci vuole senso di responsabilità da parte dei professionisti, della famiglia e degli individui. Vanno presi, quindi, provvedimenti etici all’interno del settore».
Il Segretario generale dell’EAVI (European Association for Viewers Interests), Paolo Celot, ha sottolineato come sulla Media Literacy si sia formata una grande rete europea di circa 80 Istituti ed esperti di tutti i Paesi europei, con lo scopo di aiutare le Istituzioni ad aprire il mondo dei media alla partecipazione attiva dei cittadini.
Per il Presidente dell’Eurispes, Prof. Gian Maria Fara, che ha concluso i lavori, «i media non sono “né buoni né cattivi”, il vero problema riguarda i contenuti dei messaggi che intendono trasmettere ai cittadini. Questa è la ragione per cui se si vuole realmente affrontare il problema del ritorno a pericolose situazioni di ignoranza e analfabetizzazione, occorre aprire un vero confronto culturale con i responsabili della programmazione». Per il Presidente Fara occorre inoltre promuovere, soprattutto con l’associazionismo, delle diffuse iniziative di sostegno alle famiglie, soprattutto ai genitori, e nella scuola agli insegnanti, i quali rischiano di essere meno attrezzati dei loro studenti nell’approccio e nell’utilizzo dei media.
«In questo senso – ha concluso il Presidente dell’Eurispes – accanto al problema dell’educazione ai media si dovrebbe aprire un capitolo sull’educazione “dei” media».
La prossima Conferenza internazionale sulla Media Literacy, promossa da EAVI in collaborazione con AIART ed EURISPES, si svolgerà a Madrid presso il Senato spagnolo, secondo l’invito espresso durante la Conferenza, dalla senatrice Emelina Fernandez Soriano, Presidente della Commissione di Vigilanza dei mezzi di comunicazione di massa del Senato spagnolo.
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