Abbandoni. Vacanze. Animali domestici: 44 milioni di bocche da sfamare
Abbandoni. Vacanze. Animali domestici: 44 milioni di bocche da sfamare
L’ approvazione della legge sull’abbandono degli animali domestici da parte del Senato, che prevede tra l’altro anche l’arresto, riapre il dibattito sull’annoso problema degli abbandoni estivi di cani e gatti.
“Accogliamo con soddisfazione l’approvazione di tale legge – dichiara il presidente dell’Eurispes prof. Gian Maria Fara – in quanto da sempre l’Istituto si è battuto sia contro l’abbandono degli animali domestici sia contro le sevizie, i combattimenti e le competizioni non autorizzate tra animali”.
Ma in Italia, quanti animali domestici vivono nelle nostre case? Uno studio dell’Eurispes stima in oltre 44 milioni gli animali domestici. A fare la parte del “leone” sono gatti, cani, pesci da acquario e canarini (tabella 1); non va però sottovalutata la moda, dilagante nel nostro Paese, della fauna esotica. Si calcola che il commercio mondiale di questi animali raggiunge l’iperbolica cifra di circa 3.800 milioni di euro l’anno, di cui circa 2.100 milioni riguarda il mercato clandestino. Vi è chi giudica iguane e serpenti – per fare un esempio – alla stregua dei cani da salotto, dal momento che il possederli può essere gratificante da molti punti di vista, non ultimo quello affettivo. Sono poco meno di 3.000 gli italiani che possiedono un felino esotico (leone, pantera, leopardo, ecc.), cui vanno aggiunti i proprietari di 60mila rettili e di quasi 30mila testuggini terrestri.
Tabella 1
Stima degli animali domestici presenti in Italia
Tipo di animali domestici
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Numero animali domestici
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Cani
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6.900.000
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Gatti
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7.400.000
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Pesci da acquario
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15.800.000
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Uccelli
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12.100.000
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Roditori
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500.000
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Altri
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1.400.000
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Totale
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44.100.000
|
Fonte: Eurispes.
La spesa che gli italiani affrontano per mantenere nelle proprie case gli animali domestici è stata calcolata dall’Eurispes in circa 4751 milioni di euro l’anno (oltre il 20% in più rispetto al 1999), secondo la ripartizione espressa nella tabella 2. La tabella 3 riporta invece la stima dei consumi alimentari degli animali domestici.
Tabella 2
Stima della spesa annuale degli italiani per gli animali domestici
Valori in milioni di euro
Tipologia di spesa
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Miliardi
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Per alimentazione, di cui:
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981
|
– per cani e gatti
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888
|
– per pesci, tartarughe, uccellini, roditori, ecc.
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93
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Per prestazioni veterinarie
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1601
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Per medicinali e prodotti igienici
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465
|
Per accessori (gabbie, cucce, acquari…)
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362
|
Per servizi (toelettatura, pensioni, addestramento…)
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103
|
Per acquisto
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258
|
Totale
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4751
|
Fonte: Eurispes.
Tabella 3
Stima dei consumi alimentari degli animali domestici in Italia
Specie
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Tonnellate
|
Per cani e gatti
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420.000
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Altri animali
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16.500
|
Totale
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436.500
|
Fonte: Eurispes.
Qual è il rapporto che ci lega al mondo degli animali domestici? Indubbiamente, si legge nello studio dell’Eurispes, il rapporto tra gli uomini e il mondo animale si connota come un fenomeno controverso, soggetto a dinamiche storiche e culturali. Ciò che emerge dall’analisi della situazione attuale è il progredire di un bisogno di regolazione fino a qualche decennio fa scarsamente sentito. A differenza delle società tradizionali, che hanno sedimentato tale rapporto in precisi schemi comportamentali e abitudini alimentari e relazionali, le attuali società complesse sembrano sperimentare un crescente bisogno di ridefinizione delle relazioni dell’uomo con l’ambiente animale e naturale. L’animale – un tempo soggetto immobile sia in termini di status sociale che di immaginario, irriducibile alter del pianeta umano – sta conoscendo un sensibile mutamento della propria fisionomia, e l’incolmabile distanza simbolica tra i due mondi sembra conoscere inedite sfumature. Assieme alle condizioni ambientali, sembrano mutare velocemente le “condizioni simboliche” del regno animale, sempre più soggetto nelle relazioni sociali e nelle impostazioni normative.
Il lavoro svolto dai movimenti animalisti è, insieme, espressione di tale processo e motivo di accelerazione. Se, da un lato, la società italiana sembra con sempre maggiore evidenza voler riscrivere il proprio rapporto con i “parenti” animali sulla base di maggiore tutela e maggiore rispetto e – almeno a livello di principio – sembra concepire il diritto degli animali come una necessità etica e naturale, è anche vero che l’affermazione di questo processo è stata ampiamente favorita dall’opera delle organizzazioni animaliste.
L’impegno svolto, al di là delle specifiche valutazioni di merito, si inserisce in un contesto di innovazione della società italiana, sempre più attenta e sensibile a temi tipicamente post-materialisti e sempre più capace di aggregare pubblico consenso in modo trasversale rispetto alle tradizionali categorie politiche o di status.