Un passo avanti, due indietro

La resa incondizionata dei partiti – indicati con il voto e chiamati dagli elettori a governare – ad un governo tecnico che portasse a termine il “lavoro sporco” per farci rientrare nei parametri di risanamento del debito concordati con l’Europa, non è stata una delle migliori pagine della nostra democrazia. E di certo gli italiani non sembrano aver gradito.

L’anno che inizia offre lo scenario di un Paese stremato non solo dalle ricadute di una crisi economica che non accenna a mitigare i suoi effetti, ma anche da una instabilità e un’incertezza sul fronte della politica, che non si registra in nessun’altro Stato dell’Unione europea. Le elezioni politiche e amministrative ci attendono dietro l’angolo e su di esse cala l’ombra di possibili, probabili, risultati che potrebbero gettare il Paese nell’ingovernabilità. Questo, anche a causa della incapacità dimostrata dai diversi schieramenti di ricompattarsi attorno ad un progetto e di lavorare per obiettivi comuni per tirare fuori l’Italia dall’empasse nel quale sembra essersi arenata. Una responsabilità, questa, condivisa con la classe dirigente generale del Paese, non solo dalla politica quindi, ma anche da tutti coloro che possono influenzare i processi decisionali e innescare cambiamenti.
Lo scorso anno segnalavamo come il dato sul fronte della sfiducia dei cittadini nei confronti delle Istituzioni fosse il più alto registrato, rispetto alla serie storica 2004-2012, segnando un trend in crescita che non si è mai arrestato negli anni considerati e, quindi, un graduale inesorabile divario e una distanza insanabile tra il corpo sociale e tutte quelle realtà istituzionali che dovrebbero essere preposte a rappresentarlo, ma che di fatto hanno dimostrato di vivere “arroccate nel Castello”, completamente avulse dalle istanze e dai bisogni reali dei cittadini, asfittiche e autoreferenziali.
Per il 2013 ancora dobbiamo evidenziare un ulteriore peggioramento nel giudizio degli italiani nei confronti delle Istituzioni e un grado di sfiducia che sale dal 71,6% del 2012 al 73,2% di quest’anno.

Tabella 1
Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è…
Anno 2013
Valori percentuali

Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è…

2013

Aumentata

5,3

Diminuita

73,2

Rimasta invariata

19,1

Non sa/non risponde

2,5

Totale

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

L’aumento dei delusi, tra un anno e l’altro, passa dal 68,5% del 2011 al 73,2% del 2013 e, raffrontato con il 2010 (45,8%), quest’ultimo dato segna un incremento superiore al 27%; prendendo invece come base il 2004, anno della prima rilevazione, si evince che il dato riferibile a quanti indicano una diminuzione della propria fiducia ha subìto un incremento oltre il 35%.
Sul versante di quanti segnalano invece un aumento della propria fiducia, sebbene si registri un lieve passo in avanti (+1,2%), occorre tenere in considerazione che si tratta di una quota decisamente minoritaria (5,3% nel 2013, mentre erano il 4,1% nel 2012).
I cittadini che riferiscono un grado di fiducia rimasto invariato nel corso dell’anno appena passato si attestano al 19,1%. Anche in questo caso, si osserva un trend discendente: se la stabilità di giudizio riguardava nel 2004 la metà dei cittadini (51,5%), la quota di quanti indicano che la propria fiducia nelle Istituzioni è rimasta invariata è stata intaccata negli anni, passando dal 40% circa del 2007-2008 al 27,5% del 2011 fino a poco più del 19% nel 2013, passando per il 21,6% del 2012 (tabella 2).

Tabella 2
Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è…
Serie storica
Valori percentuali

Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è…

Anni

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Aumentata

8,9

7,4

4,1

9,9

5,1

10,5

39,0

2,2

4,1

5,3

Diminuita

38,0

36,5

49,2

46,7

49,6

55,6

45,8

68,5

71,6

73,2

Rimasta invariata

51,5

53,9

44,1

40,0

40,7

32,6

14,1

27,5

21,6

19,1

Non sa/non risponde

1,6

2,2

2,1

3,4

4,6

1,3

1,1

1,8

2,7

2,5

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Il sentimento di sfiducia nelle Istituzioni ha interessato in particolar modo le donne che, con maggiore frequenza rispetto agli uomini, indicano una disaffezione (77,9% contro il 68,3%) e allo stesso tempo fanno registrare una percentuale inferiore quando ad essere considerati sono l’aumento della fiducia (3,1% contro il 7,6% degli uomini) e l’indicazione che quest’ultima non abbia subìto variazioni (tabella 3).

Tabella 3
Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è… Per sesso
Anno 2013
Valori percentuali

Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è…

Sesso

Maschi

Femmine

Aumentata

7,6

3,1

Diminuita

68,3

77,9

Rimasta invariata

20,8

17,4

Non sa/non risponde

3,3

1,6

Totale

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Scorporando i dati per classi d’età, gli sfiduciati sono rappresentati soprattutto dagli ultrasessantacinquenni (76,4%), insieme a quanti hanno un’età tra i 45 e i 64 anni (75,4%) seguiti dai 35-44enni. D’altronde, si parla in questi casi di quelle fasce d’età maggiormente toccate, per diversi motivi, sia dalla crisi sia dalle ultime misure correttive che dovrebbero “riportarci” in Europa: i pensionati, colpiti dall’aumento della tassazione sulle pensioni (anche quelle di invalidità), che stanno scivolando sempre più verso una condizione di forte indigenza e coloro i quali (45-64 anni), in parte, stanno uscendo dal mondo del lavoro, ma trovano le regole del pensionamento decisamente modificate. Sono questi, insieme ai primi, i “nonni d’Italia” che hanno sostenuto con il loro lavoro e le loro pensioni i propri figli e i figli dei propri figli, hanno intaccato i loro risparmi o hanno messo a disposizione la casa di proprietà, conquistandosi un ruolo da veri a propri ammortizzatori sociali contro la crisi. Sono quelle fasce d’età che storicamente sono più aderenti alle Istituzioni e a ciò che rappresentano, che invece oggi segnano il distacco più profondo della società.
I trentacinque-quarantaquattrenni sono infine quella “generazione di mezzo” che non riesce ad intravedere un futuro migliore e, che spesso, è costretto a far affidamento sulle risorse messe a disposizione dalle generazioni precedenti.

Tabella 4
Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è… Per fasce d’età
Anno 2013
Valori percentuali

Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è…

Fasce di età

18-24 anni

25-34 anni

35-44 anni

45-64 anni

65 anni e oltre

Aumentata

7,9

6,5

3,5

5,7

4,4

Diminuita

66,9

68,3

73,7

75,4

76,4

Rimasta invariata

19,2

22,8

19,6

17,1

18,6

Non sa/non risponde

6,0

2,4

3,2

1,8

0,7

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Sebbene gli alti livelli di sfiducia percorrano in maniera omogenea tutta la Penisola (tabella 5), è interessante segnalare il dato registrato nel Nord-Est, un’area particolarmente critica, nella quale le Istituzioni non raccolgono l’apprezzamento dei cittadini nel 76% dei casi (il dato è secondo, a breve distanza, solo a quello del Centro).  Sull’altro versante, quello di un sentimento di fiducia aumentata, invece, sono il Sud (8,1%) e le Isole (6%) a far registrare una percentuale maggiore rispetto alle altre aree geografiche.

Tabella 5
Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è… Per area geografica
Anno 2013
Valori percentuali

Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è…

Area geografica

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Aumentata

5,2

3,4

4,0

8,1

6,0

Diminuita

69,0

76,0

77,4

71,8

73,7

Rimasta invariata

25,1

18,6

16,5

15,0

18,0

Non sa/non risponde

0,7

2,0

2,0

5,1

2,4

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Prendendo in considerazione il grado di istruzione dei cittadini intervistati, il numero di quanti indicano una fiducia in diminuzione nei confronti delle Istituzioni si attesta circa al 75%. L’unica eccezione è rappresentata dai laureati e quanti sono in possesso di un master che si attestano al 68,3%.

Tabella 6
Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è… Per titolo di studio
Anno 2013
Valori percentuali

Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è…

Titolo di studio

Nessuno/licenza elementare

Licenza media

Diploma di maturità

Laurea/master

Aumentata

2,7

4,7

4,7

7,5

Diminuita

75,7

74,4

75,1

68,3

Rimasta invariata

13,5

18,0

18,6

21,8

Non sa/non risponde

8,1

3,0

1,6

2,4

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Anche per quanto riguarda l’area di appartenenza politica dei cittadini, la sfiducia nelle Istituzioni è trasversale (in media il 70%), ma più moderata tra quanti si sentono rappresentati dalle coalizioni di centro (56,7%) e di centro-sinistra (63,8%).

Tabella 7
Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è… Per area politica di appartenenza
Anno 2013
Valori percentuali

Nell’ultimo anno la sua fiducia nelle Istituzioni è…

Area politica

Sinistra

Centro-sinistra

Centro

Centro-destra

Destra

Nessuna area politica

Aumentata

6,9

8,5

13,3

2,8

7,4

2,3

Diminuita

75,7

63,8

56,7

79,4

78,7

78,4

Rimasta invariata

16,8

26,4

28,9

16,1

13,9

17,0

Non sa/non risponde

0,6

1,3

1,1

1,7

0,0

2,3

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Un inesorabile declino

Le tabelle che seguono mostrano un quadro riepilogativo dei risultati ottenuti nella rilevazione del livello di apprezzamento dei cittadini in riferimento alle principali Istituzioni del nostro Paese. La prima considerazione che emerge dalla lettura dei dati è che in nessun caso il numero dei cittadini che affermano di riporre la propria fiducia nelle Istituzioni prese in considerazione arriva a raccogliere la metà del campione, mantenendosi al di sotto del 45%, o rovinosamente, al di sotto del 10%. È quest’ultimo il caso del Parlamento che raccoglie solamente il 9% dei consensi assoluti, neanche un cittadino su dieci.
D’altronde, l’introduzione delle nuove regole elettorali, ribattezzate, in maniera mai così ironicamente azzeccata da G. Sartori, “Porcellum”, hanno accompagnato, dalla loro introduzione ad oggi, il progressivo allontanamento dei cittadini  dall’organo di massima rappresentatività degli elettori stessi. Spogliati di ogni possibilità di esprimere i propri rappresentanti attraverso il diritto del voto, gli italiani hanno assistito con sempre maggiore attonito sbigottimento allo spettacolo di arte varia offerto dagli “Onorevoli sconosciuti” che sfilano da anni tra gli scranni del Parlamento o, peggio ancora, sgomitano per ritagliarsi un posto al sole sulle riviste di gossip o nei talk show televisivi. Pescati dalle fila dei parenti, degli amici, delle amanti, provenienti da professioni e da esperienze lontani anni luce dalla gloriosa storia della politica italiana del recente passato, sono stati inseriti in liste bloccate e iperblindate dalle stesse dirigenze dei partiti che hanno preferito circondarsi di servi sciocchi piuttosto che rendere giustizia ad un Paese ricco di potenzialità, di storia e di futuro, regalandoci una schiera di personaggi in cerca d’autore impegnati quotidianamente nella lotta per riuscire a tenere il proprio posto quel tanto che basta da far scattare la pensione parlamentare.
A nulla sono serviti gli appelli e le sollecitazioni del Presidente Napolitano affinché le forze politiche trovassero, dopo anni di estenuante dibattito e un ormai acclarato grado di incostituzionalità delle regole elettorali, il coraggio di riformare i meccanismi del voto prima delle imminenti elezioni. E così, oggi, ci troviamo, forse più consapevolmente, dove eravamo rimasti. Ancora al punto di partenza.

Tabella 8
Può esprimere il suo livello di fiducia nel Governo, nel Parlamento, nella Magistratura e nel Presidente della Repubblica?
Anno 2013
Valori percentuali(*)

Può esprimere il suo livello di fiducia nel Governo, nel Parlamento, nella Magistratura e nel Presidente della Repubblica?

Fiduciosi

Non fiduciosi

Non sa/non risponde

Totale

Presidenza della Repubblica

44,7

52,8

2,5

100,0

Magistratura

42,0

56,4

1,6

100,0

Governo

15,9

82,8

1,3

100,0

Parlamento

9,0

89,7

1,4

100,0

 (*) Le percentuali si riferiscono ai soggetti che attribuiscono abbastanza o massima fiducia alle Istituzioni.
Fonte: www.eurispes.eu.

La serie storica dei dati offre ulteriori spunti di analisi e di riflessione. Il Governo non ha mai raccolto dal 2004 un aumento della fiducia massima che oltrepassasse la soglia del 10%, registrando il picco nel 2007 con il 9,9%. Allo stesso tempo, la spirale di sfiducia che si era leggermente attenuata nel passaggio dal governo Berlusconi a quello Monti è tornata a crescere, attestandosi quasi ai livelli precedenti.
Un discorso analogo può essere fatto per il Parlamento che negli ultimi dieci anni non è mai riuscito a superare il 7,6% del 2007 del massimo gradimento dei cittadini e che colleziona, dallo scorso anno ad oggi, un inasprimento della quota di quanti riferiscono di non riporvi alcuna fiducia di quasi 8 punti percentuali, arrivando a più della metà del campione (51,3%).
Anche la figura del Presidente della Repubblica fa registrare da una parte un calo dei consensi tra il 2012 e il 2013 e, dall’altra, un aumento degli sfiduciati. Fa eccezione in questo quadro, la Magistratura che dopo la flessione dello scorso anno torna a crescere lievemente, confermando il trend altalenante che ha caratterizzato il giudizio dei cittadini nei confronti di questa Istituzione nel corso degli anni dal 2004 all’ultima rilevazione. La Magistratura inoltre sale solo nei giudizi che indicano la massima fiducia, facendo registrare nel dato complessivo (“molta” + “abbastanza” fiducia) solo un +5% di consensi (tabella 9).

Tabella 9
Può esprimere il suo grado di fiducia nel Governo, nel Parlamento, nella Magistratura e nel Presidente della Repubblica?
Serie storica
Valori percentuali

Presidente della Repubblica

Risposte

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Molta fiducia

37,0

45,6

25,5

24,4

16,0

21,0

32,5

31,6

27,0

19,3

Abbastanza fiducia

43,0

33,4

40,1

38,8

42,5

41,1

35,4

36,6

35,1

25,4

Poca fiducia

12,9

13,4

21,6

20,7

24,0

24,6

22,0

17,4

23,5

24,7

Nessuna fiducia

4,2

5,2

9,1

12,4

12,4

9,0

7,5

10,2

12,0

28,1

Non sa/non risponde

2,9

2,4

3,7

3,7

5,1

4,2

2,6

4,2

2,4

2,5

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Governo

Molta fiducia

5,7

8,6

2,7

9,9

3,3

6,4

5,5

1,7

2,8

3,4

Abbastanza fiducia

27,9

24,3

20,3

20,8

21,8

21,3

21,2

12,9

18,3

12,5

Poca fiducia

40,1

39,5

39,9

38,1

40,4

43,5

46,9

37,7

47,7

40,3

Nessuna fiducia

23,4

24,2

33,6

28,6

31,1

27,0

25,3

46,5

28,7

42,5

Non sa/non risponde

2,9

3,4

3,4

2,5

3,4

1,8

1,1

1,2

2,5

1,3

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Parlamento

Molta fiducia

5,8

6,9

3,4

7,6

1,9

5,3

3,2

1,7

1,1

1,3

Abbastanza fiducia

30,7

27,1

21,2

22,9

17,5

20,9

23,7

13,3

8,4

7,7

Poca fiducia

40,3

33,4

39,2

39,8

46,6

51,2

50,8

54,0

44,8

38,4

Nessuna fiducia

16,6

14,8

31,9

26,4

28,7

20,6

19,8

29,4

43,4

51,3

Non sa/non risponde

6,6

17,8

4,3

3,3

5,3

2,0

2,5

1,6

2,3

1,4

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Magistratura

Molta fiducia

11,1

11,4

4,7

10,3

7,6

4,7

11,5

15,3

7,6

12,5

Abbastanza fiducia

41,3

32,6

33,9

29,3

34,9

39,7

36,3

38,6

29,2

29,5

Poca fiducia

30,1

40,0

39,9

35,0

38,9

38,9

35,6

30,4

36,7

31,7

Nessuna fiducia

11,0

13,6

16,6

20,7

14,7

14,8

14,1

13,4

23,9

24,7

Non sa/non risponde

6,5

2,4

4,9

4,7

3,9

1,9

2,5

2,3

2,6

1,6

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Napolitano tirato giù dall’effetto Monti

Riflettevamo lo scorso anno sulle motivazioni del calo di fiducia da parte dei cittadini nei confronti del Presidente della Repubblica. Infatti, nonostante raccogliesse il massimo dei consensi, se confrontato con le altre Istituzioni repubblicane (62,1% nel 2012), si evidenziava una battuta d’arresto del trend positivo che aveva accompagnato Napolitano dalla sua elezione alla più alta carica dello Stato (nel 2011 i fiduciosi erano il 68,2%, +6%)e, parallelamente, un aumento di quanti segnalavano la propria sfiducia (ne aveva poca o nessuna complessivamente il 27,6% nel 2011, mentre nel 2012 il dato arrivava al 35,5%). Ancora non è chiaro se effettivamente il Capo dello Stato sia entrato nella spirale della sfiducia degli italiani nei confronti dell’intero sistema politico, oppure se il calo della fiducia sia legato al ruolo da protagonista politico svolto negli ultimi anni.
Sicuramente il Presidente Napolitano è stato penalizzato e trainato verso il basso dall’aver sostenuto la discesa in campo del governo Monti, dall’aver forzato la mano nel giro di boa tutto italiano che ha condotto all’insediamento del Governo tecnico, e dai pesanti sacrifici che quest’ultimo ha imposto ai cittadini. Anche la recente discesa di Monti come candidato premier ha fatto sì che venisse meno il ruolo di figura super partes, e quindi transitoria, affidatogli in un certo senso proprio da Napolitano.
In ogni caso, l’apprezzamento degli italiani nei confronti del Presidente delle Repubblica è in netto calo e fa registrare quest’anno il 44,7% di fiduciosi (il 19,3% “molto” e il 25,4% “abbastanza”) e il 52,8% di sfiduciati (il 24,7% “poca” e il 28,1% “nessuna”).

Tabella 10
Può esprimere il suo grado di fiducia nel Governo, nel Parlamento, nella Magistratura e nel Presidente della Repubblica?
Serie storica
Valori percentuali

Presidente della Repubblica

Risposte

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Molta fiducia

37,0

45,6

25,5

24,4

16,0

21,0

32,5

31,6

27,0

19,3

Abbastanza fiducia

43,0

33,4

40,1

38,8

42,5

41,1

35,4

36,6

35,1

25,4

Poca fiducia

12,9

13,4

21,6

20,7

24,0

24,6

22,0

17,4

23,5

24,7

Nessuna fiducia

4,2

5,2

9,1

12,4

12,4

9,0

7,5

10,2

12,0

28,1

Non sa/non risponde

2,9

2,4

3,7

3,7

5,1

4,2

2,6

4,2

2,4

2,5

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Per quanto riguarda la geografia del consenso nei confronti di Napolitano, è interessante segnalare in particolare un livello di fiduciosi al Centro Italia (52,2%) maggiore rispetto alle altre aree nelle quali il dato si ferma nella media del 40%. Le aree nelle quali invece il distacco dei cittadini raggiunge i livelli più importanti sono il Nord e le Isole, in queste ultime è particolarmente elevato il numero di chi si dichiara totalmente sfiduciato (30,5%).

Tabella 11
Grado di fiducia nel Presidente della Repubblica, per area geografica
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nel Presidente della Repubblica

Area geografica

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Molta fiducia

17,0

18,2

23,9

19,8

17,4

Abbastanza fiducia

26,5

25,7

28,3

22,5

22,8

Poca fiducia

23,1

28,0

23,6

24,0

26,3

Nessuna fiducia

31,2

26,4

22,2

29,7

30,5

Non sa/non risponde

2,2

1,7

2,0

3,9

3,0

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

La variabile riferita all’età degli intervistati, mette in luce un andamento decrescente del grado di consenso ottenuto dal Presidente della Repubblica: sono infatti gli over 65, più delle altre fasce d’età considerate, ad accordargli nel 52,7% dei casi molta e abbastanza fiducia, segue la classe d’età immediatamente inferiore dai 45 ai 64 anni con il 46,2%, e così fino al minimo del gradimento presso i giovani (25-34 anni) con il 38,6% e i giovanissimi (18-24 anni) con il 33,8%.

Tabella 12
Grado di fiducia nel Presidente della Repubblica, per fasce d’età
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nel Presidente

della Repubblica

Fasce d’età

18-24 anni

25-34 anni

35-44 anni

45-64 anni

65 anni e oltre

Molta fiducia

15,9

12,6

17,4

18,9

29,1

Abbastanza fiducia

17,9

26,0

27,2

27,3

23,6

Poca fiducia

29,1

27,2

24,1

23,6

23,0

Nessuna fiducia

31,8

30,9

29,1

27,7

23,3

Non sa/non risponde

5,3

3,3

2,2

2,4

1,0

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

L’analisi dei dati secondo il titolo di studio degli intervistati evidenzia due tendenze agli antipodi: un livello di fiducia incondizionata al 24,7% riscosso presso coloro i quali hanno conseguito una laurea o un master, e dall’altro lato il maggior numero di persone che non hanno alcuna fiducia tra quanti non sono in possesso di alcun titolo di studio o hanno ottenuto la licenza elementare (43,2%).

Tabella 13
Grado di fiducia nel Presidente della Repubblica, per titolo di studio
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nel Presidente della Repubblica

Titolo di studio

Nessuno/licenza elementare

Licenza media

Diploma di maturità

Laurea/master

Molta fiducia

10,8

16,1

18,9

24,7

Abbastanza fiducia

27,0

21,8

24,7

30,9

Poca fiducia

10,8

25,2

24,7

25,5

Nessuna fiducia

43,2

33,5

29,9

16,7

Non sa/non risponde

8,1

3,4

1,8

2,2

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Il Presidente della Repubblica conta sul consenso e sull’apprezzamento degli elettori di centro-sinistra (73,2%), di sinistra (61,9%) e del centro (63,3%). I sostenitori di centro-destra pur rappresentando una quota pari al 41,1% sono diminuiti drasticamente rispetto allo scorso anno quando erano il 59,6%, e ancora di più se si prende in considerazione il 2011 (71%).
Il calo dei consensi tra gli elettori di destra mostra anch’esso un andamento discendente negli anni: erano il 40,8% nella rilevazione dello scorso anno, in decremento rispetto al 2011 quando si attestavano al 61,7%, e continuano a diminuire quest’anno fino ad arrivare al 31,2%. Infine, sul fronte della fiducia accordata al Capo dello Stato è importante rilevare il 29,4% di quanti dichiarano di non riconoscersi in nessuna area politica che riferiscono di avere solo nel 9,4% e nel 20% dei casi, rispettivamente molta e abbastanza fiducia. Questi stessi, lo scorso anno, si dichiaravano fiduciosi in più della metà dei casi (55,5%).

Tabella 14
Grado di fiducia nel Presidente della Repubblica, per area politica di appartenenza
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nel Presidente della Repubblica

Area politica

Sinistra

Centro-sinistra

Centro

Centro-destra

Destra

Nessuna area politica

Molta fiducia

29,5

41,7

32,2

12,8

11,5

9,4

Abbastanza fiducia

32,4

31,5

31,1

28,3

19,7

20,0

Poca fiducia

17,3

16,6

17,8

30,0

26,2

29,1

Nessuna fiducia

15,6

8,5

15,6

28,3

41,8

39,7

Non sa/non risponde

5,2

1,7

3,3

0,6

0,8

1,8

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Governo

Ai provvedimenti “lacrime e sangue” gli italiani hanno risposto con un aumento del dissenso che passa dal 76,4% dello scorso anno all’82,8% (+6,4%) e segna un ritorno ai livelli del 2011 (84,2%). In parallelo cala anche il dato del consenso che passa dal 21,1% del 2012 all’attuale 15,9%. Il trend di sfiducia nei confronti dei governi che si sono susseguiti dal 2004 all’ultimo anno non si è d’altronde mai invertito e il grado di fiducia è rimasto sempre al di sotto del 35%. D’altra parte, sarebbe difficile immaginare risultati diversi, visto che, da sempre, chi governa è costretto a pagare un alto prezzo in termini di popolarità.

Tabella 15
Può esprimere il suo grado di fiducia nel Governo?
Serie storica
Valori percentuali

Governo

Risposte

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Molta fiducia

5,7

8,6

2,7

9,9

3,3

6,4

5,5

1,7

2,8

3,4

Abbastanza fiducia

27,9

24,3

20,3

20,8

21,8

21,3

21,2

12,9

18,3

12,5

Poca fiducia

40,1

39,5

39,9

38,1

40,4

43,5

46,9

37,7

47,7

40,3

Nessuna fiducia

23,4

24,2

33,6

28,6

31,1

27,0

25,3

46,5

28,7

42,5

Non sa/non risponde

2,9

3,4

3,4

2,5

3,4

1,8

1,1

1,2

2,5

1,3

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Il dissenso attraversa con poche variazioni tutte le fasce d’età, con una punta in quella tra i 45 e i 64 anni, dove hanno poca (38,1%) e nessuna fiducia (46,4%) complessivamente l’84,5% degli intervistati, e in quella tra i 25 e i 34 anni (poca 40,2% e nessuna fiducia 43,5%, per un totale di 83,7%).

Tabella 16
Grado di fiducia nel Governo, per fasce d’età
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nel Governo

Fasce d’età

18-24 anni

25-34 anni

35-44 anni

45-64 anni

65 anni e oltre

Molta fiducia

4,6

4,1

2,8

3,1

3,4

Abbastanza fiducia

9,9

11,0

12,3

11,2

17,2

Poca fiducia

34,4

40,2

40,8

38,1

46,6

Nessuna fiducia

47,7

43,5

42,7

46,4

32,1

Non sa/non risponde

3,3

1,2

1,3

1,2

0,7

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

La sfiducia infine si fa sentire in tutte le aree geografiche del Paese (sempre al di sopra dell’80% dei delusi), ma con un picco registrato anche nella rilevazione di quest’anno nelle Isole (85%, +2% rispetto al 2012).

Tabella 17
Grado di fiducia nel Governo, per area geografica
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nel Governo

Area geografica

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Molta fiducia

3,2

3,0

3,0

4,5

3,0

Abbastanza fiducia

14,3

13,9

12,5

10,2

10,2

Nessuna fiducia

39,6

43,6

42,1

43,5

46,1

Poca fiducia

41,5

38,9

42,4

39,0

38,9

Non sa/non risponde

1,5

0,7

0,0

2,7

1,8

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Tabella 18
Grado di fiducia nel Governo, per titolo di studio
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nel Governo

Titolo di studio

Nessuno/licenza elementare

Licenza media

Diploma di maturità

Laurea/master

Molta fiducia

2,7

2,3

2,7

5,9

Abbastanza fiducia

13,5

8,7

12,0

18,0

Poca fiducia

18,9

37,5

42,0

43,3

Nessuna fiducia

59,5

49,8

42,3

31,7

Non sa/non risponde

5,4

1,7

1,0

1,1

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Sono coloro che non indicano un’appartenenza politica precisa a segnare il punto più basso del consenso nei confronti del Governo (91,5%) e che rappresentano un indicatore importante perché, nonostante in parte raccolgano il popolo degli astensionisti, rappresenteranno alle elezioni l’ago della bilancia per determinarne il risultato.

Tabella 19
Grado di fiducia nel Governo, per area politica di appartenenza
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nel Governo

Area politica

Sinistra

Centro-sinistra

Centro

Centro-destra

Destra

Nessuna area politica

Molta fiducia

5,2

5,1

7,8

2,8

4,9

1,6

Abbastanza fiducia

13,9

26,4

20,0

13,9

9,8

5,7

Poca fiducia

43,4

50,2

45,6

48,3

41,8

31,6

Nessuna fiducia

37,0

17,4

25,6

35,0

43,4

59,9

Non sa/non risponde

0,6

0,9

1,1

0,0

0,0

1,2

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Parlamento

Come registrato per il Governo, la fiducia degli italiani nei confronti del Parlamento mantiene un andamento in negativo raccogliendo l’89,7% degli sfiduciati: il 51,3% non vi ripone alcun fiducia e il 38,4% poca. Nella precedente rilevazione a bocciare l’operato del Parlamento erano l’88,2% degli intervistati e nel 2011 l’83,4%. Stesso andamento per la quota, assolutamente minoritaria, di quanti si dichiarano invece fiduciosi: quest’anno sono il 9%, nel 2012 erano il 9,5% e nel 2011 invece arrivavano al 15%.

Tabella 20
Può esprimere il suo grado di fiducia nel Parlamento?
Serie storica
Valori percentuali

Parlamento

Risposte

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Molta fiducia

5,8

6,9

3,4

7,6

1,9

5,3

3,2

1,7

1,1

1,3

Abbastanza fiducia

30,7

27,1

21,2

22,9

17,5

20,9

23,7

13,3

8,4

7,7

Poca fiducia

40,3

33,4

39,2

39,8

46,6

51,2

50,8

54,0

44,8

38,4

Nessuna fiducia

16,6

14,8

31,9

26,4

28,7

20,6

19,8

29,4

43,4

51,3

Non sa/non risponde

6,6

17,8

4,3

3,3

5,3

2,0

2,5

1,6

2,3

1,4

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Il senso generalizzato di sfiducia si acuisce tra quanti appartengono alla fascia d’età compresa tra i 45 e i 64 anni, dove il dato arriva addirittura al 91,7%, ben 9 intervistati su 10, insieme a quella tra i 35 e i 44 anni (90,2%) e gli  ultrasessantacinquenni (88,9%). Quest’ultima fascia d’età è anche quella che fa registrare un’indicazione di consenso lievemente superiore rispetto alle altre fasce d’età (10,4%).

Tabella 21
Grado di fiducia nel Parlamento, per fasce d’età
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nel Parlamento

Fasce d’età

18-24 anni

25-34 anni

35-44 anni

45-64 anni

65 anni e oltre

Molta fiducia

1,3

2,0

1,3

1,4

0,3

Abbastanza fiducia

8,6

8,1

7,3

5,9

10,1

Poca fiducia

36,4

36,2

38,9

37,7

41,9

Nessuna fiducia

49,7

52,0

51,3

54,0

47,0

Non sa/non risponde

4,0

1,6

1,3

1,0

0,7

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

La tabella successiva mostra un andamento uniforme dell’alto grado di dissenso nel Paese. A riferire con maggiore frequenza di avere complessivamente “poca” e “nessuna” fiducia nel Parlamento sono prima di tutte le regioni del Centro (94%), seguite dalle Isole (89,9%) e dal Nord-Est (89,2%).

Tabella 22
Grado di fiducia nel Parlamento, per area geografica
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nel Parlamento

Area geografica

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Molta fiducia

1,5

0,7

1,0

2,1

0,6

Abbastanza fiducia

9,3

9,5

4,7

6,9

7,2

Poca fiducia

36,6

40,2

42,1

36,6

36,5

Nessuna fiducia

51,1

49,0

51,9

52,0

53,3

Non sa/non risponde

1,5

0,7

0,3

2,4

2,4

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Anche dalla lettura dei dati scorporati in base al livelli di istruzione emerge una sfiducia generalizzata con una preponderanza riscontrata tra quanti sono in possesso di un diploma (91,6%).

Tabella 23
Grado di fiducia nel Parlamento, per titolo di studio
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nel Parlamento

Titolo di studio

Nessuno/licenza elementare

Licenza media

Diploma di maturità

Laurea/master

Molta fiducia

5,4

1,5

0,6

1,6

Abbastanza fiducia

2,7

7,8

6,6

9,7

Poca fiducia

24,3

32,4

41,4

42,5

Nessuna fiducia

62,2

56,6

50,2

45,2

Non sa/non risponde

5,4

1,7

1,1

1,1

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Magistratura

Il livello di fiducia nei confronti della Magistratura torna a crescere dopo il calo dei consensi dello scorso anno. Ad accordare molta (12,5%) e abbastanza fiducia (29,5%) a questa Istituzione sono 4 cittadini su 10, anche se occorre evidenziare che il fronte della sfiducia continua ad essere maggioritario e a comprendere più della metà del campione (56,4%).

Tabella 24
Può esprimere il suo grado di fiducia nella Magistratura?
Serie storica
Valori percentuali

Magistratura

Risposte

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Molta fiducia

11,1

11,4

4,7

10,3

7,6

4,7

11,5

15,3

7,6

12,5

Abbastanza fiducia

41,3

32,6

33,9

29,3

34,9

39,7

36,3

38,6

29,2

29,5

Poca fiducia

30,1

40,0

39,9

35,0

38,9

38,9

35,6

30,4

36,7

31,7

Nessuna fiducia

11,0

13,6

16,6

20,7

14,7

14,8

14,1

13,4

23,9

24,7

Non sa/non risponde

6,5

2,4

4,9

4,7

3,9

1,9

2,5

2,3

2,6

1,6

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Tra i giovanissimi si evidenzia una maggiore distanza e una scarsa propensione ad accordare fiducia alla Magistratura rispetto alle altre classi d’età prese in considerazione. Sono infatti il 67,6% tra i 18 e i 24 anni gli intervistati che si dicono poco o per nulla fiduciosi (in entrambi i casi il 33,8%), rispetto ad un dato medio che arriva a circa il 57%.

Tabella 25
Grado di fiducia nella Magistratura, per fasce d’età
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nella Magistratura

Fasce d’età

18-24 anni

25-34 anni

35-44 anni

45-64 anni

65 anni e oltre

Molta fiducia

8,6

12,6

12,0

12,8

14,2

Abbastanza fiducia

19,9

32,5

31,3

28,3

31,8

Poca fiducia

33,8

32,9

31,0

34,2

26,4

Nessuna fiducia

33,8

20,7

24,1

22,8

27,4

Non sa/non risponde

4,0

1,2

1,6

1,8

0,3

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Sul versante della fiducia invece, si evince come il titolo di studio influisca sul livello dei consensi ottenuti dalla Magistratura seguendo un andamento positivo e graduale all’aumentare del grado di istruzione. Si passa infatti dal 35,1% di quanti riferiscono di avere fiducia (molta 5,4%; abbastanza 19,9%) concentrati tra chi non ha alcun titolo di studio o la licenza elementare, al 34,7% di chi possiede la licenza media, fino al 42,2% di coloro che sono diplomati per arrivare al picco dei fiduciosi tra i laureati (51,3%).

Tabella 26
Grado di fiducia nella Magistratura, per titolo di studio
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nella Magistratura

Titolo di studio

Nessuno/licenza elementare

Licenza media

Diploma di maturità

Laurea/master

Molta fiducia

5,4

8,9

12,0

18,5

Abbastanza fiducia

29,7

25,8

30,2

32,8

Poca fiducia

29,7

36,2

31,0

27,4

Nessuna fiducia

29,7

27,1

25,4

20,2

Non sa/non risponde

5,4

1,9

1,5

1,1

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Rispetto all’area geografica di appartenenza degli intervistati i dati appaiono sostanzialmente uniformi, fatto salvo per il Nord-Est che rappresenta l’area del territorio nella quale è maggiore il numero degli sfiduciati (62,5%).

Tabella 27
Grado di fiducia nella Magistratura, per area geografica
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nella Magistratura

Area geografica

Nord-Ovest

Nord-Est

Centro

Sud

Isole

Molta fiducia

11,1

10,8

13,5

15,6

10,8

Abbastanza fiducia

31,0

26,0

34,7

25,8

29,9

Poca fiducia

29,2

38,2

32,3

29,7

29,3

Nessuna fiducia

26,8

24,3

19,5

25,5

28,1

Non sa/non risponde

2,0

0,7

0,0

3,3

1,8

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Disaggregando i dati per area politica di appartenenza degli intervistati emergono due blocchi contrapposti sul versante della fiducia alla Magistratura. Da una parte l’area di centro-sinistra e sinistra che attesta con forza il proprio gradimento nei confronti del terzo potere dello Stato (rispettivamente 73,2% e 65,4%), dall’altra il centro-destra (21,6%), la destra (30,4%) e quanti non hanno appartenenza politica (32,3%) che mostrano un gradimento decisamente minoritario. In una posizione mediana si colloca infine l’area politica di centro nella quale il campione si divide praticamente a metà tra quanti apprezzano il lavoro della Magistratura (44,5%) e quanti invece non lo ritengono soddisfacente (55,6%).

Tabella 28
Grado di fiducia nella Magistratura, per area politica di appartenenza
Anno 2013
Valori percentuali

Grado di fiducia nella Magistratura

Area politica

Sinistra

Centro-sinistra

Centro

Centro-destra

Destra

Nessuna area politica

Molta fiducia

27,2

23,8

17,8

4,4

11,5

6,6

Abbastanza fiducia

38,2

49,4

26,7

17,2

18,9

25,7

Poca fiducia

22,5

20,0

40,0

39,4

32,8

35,3

Nessuna fiducia

10,4

6,0

15,6

38,3

36,9

31,2

Non sa/non risponde

1,7

0,9

0,0

0,6

0,0

1,2

Totale

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza

Tra le Istituzioni, quelle più apprezzate e sulle quali si ripone un’ampia fiducia vi sono le Forze dell’ordine che hanno negli anni mantenuto altissimo il livello di consenso espresso dai cittadini. La lettura dei risultati delle rilevazioni effettuate dall’Eurispes a partire dal 2004 consente inoltre di individuare un trend di crescita positivo per i risultati ottenuti da Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza.
Quest’anno, in particolare,si evidenziano due differenti tendenze: la prima, che ha visto protagonista la Guardia di Finanza, segna un recupero rispetto alla precedente indagine, nella quale si riscontrava un lieve calo dei consensi passati dal 64,1% del 2011 al 63,3% del 2012, con il dato di fiducia complessiva che sale invece oggi al 71% (quasi 8 punti percentuali in più).
Al balzo in avanti delle Fiamme Gialle si contrappone il risultato ottenuto dai Carabinieri. L’Arma infatti è sempre stata – potremmo dire da tradizione – al primo posto nella fiducia accordata dai cittadini, affermando nel tempo un’immagine positiva e dimostrandosi un saldo punto di riferimento tra le Istituzioni del nostro Paese. Nonostante la quota di consensi raggiunta quest’anno sia sempre altissima (76,3%) e in aumento rispetto alla precedente rilevazione (75,8%), l’indiscusso primato dei Carabinieri viene superato, anche se per poco, dal Corpo forestale dello Stato che con il 77,1% dei consensi sale al primo gradino del podio della fiducia riscontrata presso i cittadini.
Per quanto riguarda infine la Polizia di Stato, i dati in serie storica mostrano un graduale e positivo exploit che ha visto crescere il consenso dei cittadini dal 50,7% del 2008 al 67,2% del 2010 fino all’ottimo risultato del 2012 (71,7%)e l’ulteriore aumento di diversi punti rilevato quest’anno (75%).

Tabella 29
Soggetti fiduciosi nelle Forze dell’ordine
Anni 2008-2013
Valori percentuali(*)

Istituzioni

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Carabinieri

57,4

69,6

75,3

72,6

75,8

76,3

Polizia

50,7

63,3

67,2

66,8

71,7

75,0

Guardia di Finanza

46,3

62,7

66,9

64,1

63,3

71,0

(*) Le percentuali si riferiscono ai soggetti che attribuiscono abbastanza o massima fiducia alle Istituzioni.
Fonte: www.eurispes.eu.

Tabella 30
Grado di fiducia nelle Forze dell’ordine
Anno 2013
Valori percentuali

Può dare un voto da 1 a 4 (1=nessuna fiducia; 4=massima fiducia) alle seguenti Istituzioni?

Massima fiducia

Abbastanza fiducia

Poca fiducia

Nessuna fiducia

Totale

Carabinieri

30,6

45,7

17,5

6,3

100,0

Polizia

27,5

47,5

18,4

6,5

100,0

Guardia di Finanza

28,5

42,5

22,2

6,9

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Corpo forestale dello Stato, Forze armate e Servizi segreti

A partire dal 2011,nella rilevazione sulla fiducia nelle Istituzioni ha fatto il suo ingresso il Corpo forestale dello Stato ottenendo da subito risultati ragguardevoli, inserendosi allo stesso livello delle altre Forze di polizia e facendo segnare un livello di gradimento al 64,6%. Lo scorso anno gli italiani hanno continuato ad apprezzare il lavoro della Forestale e il numero dei consensi è aumentato al 68,1%. Quest’anno, come evidenziato in precedenza, il Corpo forestale dello Stato più di tutte le altre Istituzioni nel novero delle Forze dell’ordine, delle Difesa e dei Servizi segreti, raccoglie il massimo giudizio positivo da parte dei cittadini con il 77,1% della fiducia. Un risultato che, per la prima volta, fa scendere l’Arma dei Carabinieri al secondo posto nella graduatoria dei consensi.
Questo importante risultato è sicuramente l’effetto della cura con la quale la Forestale negli ultimi anni ha voluto seguire la propria immagine, anche grazie ad una serie di iniziative divulgative. Accanto a ciò, segnaliamo anche quello che potremmo definire l’effetto “Terence Hill” che con la fiction Un passo dal cielo ha portato per la prima volta all’attenzione dell’opinione pubblica, attraverso il personaggio del forestale Pietro, il lavoro e la quotidianità del Corpo, rendendolo vicino alla sensibilità degli spettatori.
La fiducia espressa nei confronti del Corpo Forestale premia anche l’impegno in favore della difesa dell’ambiente e del territorio, e segnala, nel contempo, una sempre più marcata sensibilità degli italiani verso i temi della qualità della vita, della salute, della tutela dell’habitat naturale e della sicurezza alimentare, settore che vede negli ultimi la Forestale attiva nelle operazioni di prevenzione e contrasto.
Anche quest’anno il ruolo delle nostre Forze armate e gli ottimi risultati ottenuti nel contesto internazionale hanno contribuito a collocare i militari in una posizione privilegiata presso l’opinione pubblica. Cresce quindi l’apprezzamento dei cittadini che si dicono fiduciosi nell’operato delle Forze armate nel 71,3% dei casi, con un balzo in avanti rispetto al risultato ottenuto lo scorso anno (67,8%, +3,5%).
Continuano a crescere nella fiducia riscontrata presso l’opinione pubblica anche i nostri servizi segreti, silenziosi servitori dello Stato, che nel 2011 avevano la fiducia del 30,5% dei cittadini e nel 2012 la vedevano aumentare di ben 10 punti percentuali (40,6%) per arrivare quest’anno ad un altro avanzamento di quasi 5 punti (45,3%).

Tabella 31
Grado di fiducia nelle Forze armate, Servizi segreti e Corpo forestale dello Stato
Anno 2013
Valori percentuali

Può dare un voto da 1 a 4 (1=nessuna fiducia; 4=massima fiducia) alle seguenti Istituzioni?

Massima fiducia

Abbastanza fiducia

Poca fiducia

Nessuna fiducia

Totale

Forze Armate

26,2

45,1

21,3

7,3

100,0

Servizi segreti

11,7

33,6

36,4

18,3

100,0

Corpo forestale dello Stato

28,1

49,0

16,1

6,7

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

A seguire una tabella riepilogativa dei risultati ottenuti, sul fronte della fiducia, dalle Forze di polizia e di sicurezza nel nostro Paese.

Tabella 32
Grado di fiducia nelle Forze dei polizia e di sicurezza
Anno 2013
Valori percentuali

Può dare un voto da 1 a 4 (1=nessuna fiducia; 4=massima fiducia) alle seguenti Istituzioni?

Abbastanza fiducia

Massima fiducia

Nessuna fiducia

+ Poca fiducia

Totale

Carabinieri

76,3

23,8

100,0

Polizia

75,0

24,9

100,0

Guardia di Finanza

71,0

29,1

100,0

Forze Armate

71,3

28,6

100,0

Servizi segreti

45,3

54,7

100,0

Corpo forestale dello Stato

77,1

22,8

100,0

Fonte: www.eurispes.eu.

Altre Istituzioni

Tra le Istituzioni prese in considerazione dall’indagine, si rileva come un aumento della fiducia riscontrata presso i cittadini abbia interessato solamente le associazioni dei consumatori, passate dal 52,1% del 2012 al 63,8% del 2013, le associazioni di imprenditori (dal 20,9% al 28,9%) e in misura decisamente inferiore, soprattutto in considerazione del già basso dato di partenza, la Pubblica amministrazione (dal 17% al 17,6%), i partiti (dal 6,8% al 7,3%) e i sindacati (dal 17,2% al 19,5%).
Seguendo un trend discendente iniziato dal 2011, troviamo in lieve calo le associazioni di volontariato che lo scorso anno avevano la fiducia del 77,4% degli intervistati e passata quest’anno al 75,4%. Appare comunque evidente come il volontariato sia da sempre una delle Istituzioni più amate dagli italiani che riconoscono nella maggioranza dei casi l’impegno, il lavoro e i risultati ottenuti sul territorio a sostegno delle fragilità sociali e del disagio.
La Chiesa (36,6%) subisce un brusco calo dei consensi riportandosi al di sotto del livello di fiducia registrato lo scorso anno (47,3%). Occorre sottolineare in questo caso come i giudizi sulla Chiesa abbiano avuto all’interno della serie storica 2009-2013 un andamento “a singhiozzo” e una particolare instabilità nella quota di giudizi positivi raccolti da un anno all’altro. La scuola infine non fa rilevare particolari scostamenti del grado di fiducia rimanendo stabile appena sotto al 50% dei giudizi positivi.

Tabella 33
Soggetti fiduciosi nelle altre tipologie di Istituzioni(*)
Anni 2009-2013
Valori percentuali

Istituzioni

2009

2010

2011

2012

2013

Associazioni dei consumatori

55,0

52,1

63,8

Associazioni di imprenditori

21,0

35,7

28,6

20,9

28,9

Associazioni di volontariato

71,3

82,1

79,9

77,4

75,4

Chiesa

38,8

47,3

40,2

47,3

36,6

Altre Confessioni religiose

23,0

22,0

22,7

20,6

Partiti

12,8

12,1

7,1

6,8

7,3

Pubblica amministrazione

21,4

25,1

19,5

17,0

17,6

Scuola

47,2

45,3

43,7

48,9

48,2

Sindacati

21,5

22,0

21,3

17,2

19,5

(*)Le percentuali si riferiscono ai soggetti che attribuiscono abbastanza o massima fiducia alle Istituzioni.
Fonte: www.eurispes.eu.

Infine, per quanto riguarda la mancanza assoluta di fiducia segnalata dagli intervistati, hanno particolare evidenza i risultati di giudizio assolutamente negativo ottenuti dai partiti (68,9%), dai sindacati (41,3%) e dalle confessioni religiose, diverse da quella cattolica, presenti nel nostro Paese (44,9%).

Tabella 34
Grado di fiducia nelle altre tipologie di Istituzioni
Anno 2013
Valori percentuali

Può dare un voto da 1 a 4 (1=nessuna fiducia; 4=massima fiducia) alle seguenti Istituzioni?

Massima fiducia

Abbastanza fiducia

Nessuna fiducia

Poca fiducia

Totale

Associazioni dei consumatori

13,7

50,1

8,5

27,7

100,0

Associazioni di imprenditori

2,6

26,3

20,5

50,6

100,0

Associazioni di volontariato

28,1

47,3

6,3

18,3

100,0

Chiesa

11,7

24,9

33,8

29,5

100,0

Altre Confessioni religiose

5,1

15,1

44,9

34,9

100,0

Partiti

1,5

5,8

68,9

23,9

100,0

Pubblica amministrazione

1,5

16,1

35,3

46,2

100,0

Scuola

8,5

39,7

12,4

39,3

100.0

Sindacati

2,7

16,8

41,3

39,2

100.0

Fonte: www.eurispes.eu.

Conclusioni

Abbiamo potuto vedere come la mappa della fiducia verso le più importanti realtà istituzionali del Paese tracci una spaccatura nel sentire degli italiani. Da una parte, una distanza quasi incolmabile nei confronti delle Istituzioni della Repubblica, ma anche dai partiti, dai sindacati, dal mondo imprenditoriale, dall’altra, il riconoscimento pressoché unanime nei confronti delle Forze di polizia e di sicurezza e del volontariato. Sono le Istituzioni con le quali i cittadini quotidianamente si confrontano e dalle quali ottengono in cambio sicurezza, aiuto e solidarietà nei momenti difficili: ci assicurano insomma il presente. La distanza è invece con le Istituzioni, la politica, i partiti, i sindacati che dovrebbero costruire e progettare il futuro e che, invece, appaiono del tutto autoreferenziali, quando non incapaci.

 

 

 

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