Rapporto Italia 2023

Sei dicotomie per capire l’Italia che cambia:

STATO/MERCATOMERITO/OBBLIGO DIRITTI/DOVERI

RESPONSABILITÀ/IRRESPONSABILITÀ SICUREZZA/INSICUREZZAOTIUM/NEGOTIUM

Il Rapporto Italia, giunto alla 35a edizione, è diventato, nel tempo, un apprezzato punto di riferimento per gli studiosi, per le Istituzioni, per il sistema dell’informazione e per gli osservatori internazionali. Il Rapporto, per scelta metodologica, si costruisce ogni anno attorno a sei dicotomie, illustrate attraverso altrettanti saggi accompagnati da sessanta schede fenomenologiche. Vengono affrontati, quindi, attraverso una lettura duale della realtà, temi che l’Istituto ritiene rappresentativi della attualità politica, economica e sociale del nostro Paese.

Ad arricchire il Rapporto, le indagini campionarie che, nell’edizione del 2023, hanno sondato alcuni dei temi tradizionalmente osservati dall’Eurispes: la fiducia nelle Istituzioni; il Presidenzialismo; i conflitti internazionali e la crisi energetica; la situazione economica delle famiglie e i consumi; il sistema della giustizia; le nuove tecnologie; l’opinione sui temi etici; il rapporto con il mondo animale e numerosi altri contenuti di stretta attualità.

La straordinarietà del tempo attuale si misura con il fatto che eventi considerati imprevedibili, incredibili stanno diventando un elemento di normalità nelle nostre vite, sono valutati e vissuti come se fossero eventi e processi non destinati a modificare nel profondo gli assetti e le dinamiche delle nostre società e le nostre vite personali. I processi di cambiamento geopolitici e geoeconomici  si combinano oggi con gli elementi relativi ai grandi fenomeni e processi di cambiamento in atto da tempo a livello globale e su cui abbiamo già richiamato l’attenzione in passato. Questi sono i “megatrend”, i grandi processi legati, ad esempio, alla rivoluzione digitale, agli andamenti demografici, ai cambiamenti climatici, ai flussi migratori, alle disuguaglianze economiche, agli squilibri sociali diffusi. In questo scenario, il  Rapporto promuove l’dea del dovere di avere coraggio, ossia rompere con il passato e abbandonare quelle logiche consolidate che frenano l’intero sistema e accompagnare le riforme verso una definitiva conclusione e rimettere così in moto il Paese.

 

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